Il buco dei Mondiali di corsa in montagna

Un buco grosso come una casa, che fa ancora più male perché colpisce chi ha portato in Italia un avvenimento importante, e perché è stato fatto da chi ha promesso molto e mantenuto per ora poco, pochissimo. L’Atletica Valle Camonica deve ancora chiudere le spese dei recenti Mondiali di Corsa in Montagna, quelli che si sono disputati da Temù-Ponte di Legno fino al Tonale. Un avvenimento importante e molto partecipato che però ha messo in ginocchio la società camuna.

Gli enti del posto hanno fatto la loro parte, non così Provincia di Brescia e Regione Lombardia. «Noi abbiamo fatto la nostra parte – spiega Roberto Menici, sindaco di Temù – ma da parte della Provincia e della Regione Lombardia ci sono state tante promesse ma pochi fatti. Ancora oggi la Regione e la Provincia devono versare i soldi promessi, soldi che non sono arrivati».

E intanto la famiglia Agostini aspetta di vedere i soldi, fino ad oggi è arrivato meno della metà di quanto promesso. «Eravamo partiti con certe promesse – spiega sempre Roberto Menici – e la famiglia Agostini si era fatta carico di questo gravoso impegno dopo aver ricevuto una promessa scritta di impegno economico da parte dei due enti, che però hanno fino ad oggi disatteso le promesse». Ma già prima dell’evento mondiale qualcosa sembrava andare storto. Già quest’estate avevamo parlato della fatica da parte dell’Atletica Valle Camonica di vedere arrivare in valle i soldi promessi dalla Regione e dalla Provincia, e fino ad oggi quei soldi non si sono visti.