Pietro Lanfranchi e Silvia Cuminetti conquistano il nuovo vertical di Valgoglio promosso a pieni voti

Pietro Lanfranchi ha battezzato il percorso di gara dell’edizione zero della Vertical di Valgoglio, imponendosi in 37’07” sulla distanza di 1,8 km e mille metri di dislivello positivo; dopo di lui Giovanni Zamboni in 39′ precisi, seguito a 11” da Angelo Corlazzoli; risultati che ricordano da vicino gli esiti delle combattute sfide con le pelli sulle piste da sci. Quarto Pietro Lenzi con 39’45” e quinto Daniele Tomasoni con 40’25”. Ha invece aperto il podio femminile Silvia Cuminetti con il tempo di 46’53”, seconda Serena Vittori in 47’45”, terza Paola Bonacini in 53’29”. Roberta Franchina e Federica Lumina hanno completato la classifica in rosa.

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Nonostante sia stata l’edizione zero, priva di un nome ufficiale che la identifichi, per di più scarsamente pubblicizzata, lo sci club Gromo non può che considerarsi pienamente soddisfatto. Quasi settanta partenti: a momenti non bastavano nemmeno le spillette dei pettorali. E un nome per questa nuova vertical in realtà ci sarebbe, perché un po’ tutti la chiamano “la vertical di Manuel Negroni”, è lui, Manuel, che ci ha creduto sin dall’inizio e ci ha messo tempo, cuore e una buona dose di coraggio. È sempre lui, il giovane scialpinista di Valgoglio tesserato per lo sci club Gromo, ad aver costruito la traccia per mille metri di dislivello, con punti talmente ripidi da far fatica ad avanzare, che senza racchette si sta talmente piegati da non riuscire a respirare. Manuel poi non ha resistito, regista e protagonista, anche lui ha voluto correre (si fa per dire). E malgrado abbia fatto i conti con la tensione dovuta alla responsabilità non è affatto andato a spasso (nono assoluto).

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Il trasporto in elicottero si è rivelato utile, sfruttato sia da alcuni spettatori sia dal servizio organizzativo che ha potuto portare fino in cima gli zaini carichi. In molti hanno fatto i complimenti allo sci club Gromo, a Manuel Negroni e al presidente Paolo Morstabilini, confermando le speranze di renderla una manifestazione sportiva in grado di oltrepassare i confini provinciali e regionali diventando sempre più importante. Al ritorno, gara conclusa, si è passati dal più praticabile sentiero che passa dal Rifugio Gianpace, destinazione ristoro Cinque Laghi per il pranzo e le premiazioni. Lo sci club sta riflettendo sulle innovazioni da apportare in occasione della prima vera competizione, il prossimo anno. A partire dalle iscrizioni, da effettuarsi in anticipo sul sito web della società. E già si inizia a scommettere sul tempo che potrebbero ottenere gli specialisti mondiali della salita: 35 o 36 minuti, in ogni caso nessuno potrebbe chiudere in meno di 34. Quando arriveranno a Valgoglio a dimostrarlo?

Qui la classifica generale dell’edizione zero.

credit photo: Elena Salvi

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