Il racconto “Rotterdam 2013, un sogno divenuto realtà” di Fabio Coduto

È dicembre quando io e Claudio decidiamo di iscriverci alla maratona di Rotterdam, io alla ricerca di riscatto dopo l’ultima maratona mentre lui per confermare i miglioramenti degli ultimi mesi e scendere sotto il muro delle 3 ore.
La preparazione procede bene nonostante il freddo, cerco la perfezione anche negli allenamenti per non lasciare niente al caso; poi nell’ultimo mese due problemi si susseguono, uno di natura virale mentre l’altro fisico. Il morale è a terra ma penso a tutto il tempo impiegato, alla fatica, e cerco di reagire alle avversità.
La settimana precedente alla gara Claudio si ammala, per sua sfortuna deve rinunciare alla corsa, ma nonostante tutto decide di accompagnarmi a Rotterdam.

Sabato 13 Aprile nel primo pomeriggio arriviamo a destinazione e dopo aver sistemato i bagagli in hotel ci dirigiamo verso la zona del ritiro pettorali. Il word trade center di Beurs è il luogo scelto dall’organizzazione per ospitare l’expo marathon ma è a fianco, sulle strade di Coolsingel, che capisco che non parteciperò alla classica maratona ma ad un evento sportivo emozionantissimo. Le strade, infatti, sono già chiuse al traffico e migliaia e migliaia di bambini con le loro magliette colorate e i loro pettorali sono pronti a dare il via alle prime sfide sulle strade della loro città mentre i genitori sulle tribune gremite incitano a gran voce.

Domenica 14, ad un’ora circa dallo start, ci incamminiamo verso la partenza, parlo con Claudio sul ritmo da tenere in gara, lui mi consiglia di non partire troppo forte come mio solito e gli prometto che farò il possibile. I concorrenti entrano nelle varie griglie di merito, mi posiziono anch’io e mentre aspetto, circondato da runner provenienti da tutto il mondo, cerco di rilassarmi per quanto sia possibile.

Allo sparo del cannone che dà il via alla maratona un’ovazione si alza dalla folla e tutti i concorrenti cominciano a macinare metri, è incredibile come il calore di questo pubblico rende tutto più facile, mi sembra di galleggiare e di essere trasportato dal tifo di questa fantastica gente. I km passano velocemente, il mio sguardo si perde tra le migliaia di persone che accompagnano la nostra fatica, bambini pronti a battere il cinque e ad urlare il tuo nome (scritto a caratteri cubitali sul pettorale), le famiglie che si riversano sulle strade a testimoniare una giornata di festa e i moltissimi gruppi musicali che ci accompagnano con musiche di tutti i generi dalla tecno, al rock, alle bande per finire con i percussionisti.

Passo alla mezza in 1.24 come mi ero prefissato, cercando di rimanere in gruppo e di risparmiare qualcosa nei rettilinei dove il vento disturba la nostra corsa; sul ponte di Erasmusburg capisco che oggi è la giornata giusta, mi stacco dal gruppetto e comincio ad allungare, poco dopo vedo Claudio che mi aspetta al km 27, mi supporta e mi chiede come sta andando, io rispondo con un sorriso che in questi casi vale più di mille parole. Mi sto avvicinando ai chilometri che decidono la gara che per me sono dal 35 km al 40, e dentro di me la voce ripete come un mantra “devi stare calmo e concentrato”.

Il mio passo continua ad essere buono, infatti chilometro dopo chilometro supero moltissimi runner; al 37° km mi aspetta il primo pensiero dall’Italia, poiché l’organizzazione ha predisposto dei megaschermi giganti dove leggere i messaggi lasciati i giorni precedenti dagli amici o famigliari sul sito ufficiale della maratona, leggo il messaggio e con un mega sorriso continuo il mio incedere.

Non ho nessun calo anzi sto benissimo e continuo a tenere un ritmo appena inferiore ai 4 al km, ultima curva prima dei 500 metri finali e altro megaschermo con messaggio di Claudio che in bergamasco mi dice che è finita e di fare andare le gambe e io lo ascolto. Le tribune alla mia sinistra e alla mia destra sono stracolme, esulto e ringrazio il pubblico mentre attraverso il traguardo.
Concludo la mia 7ª maratona in 2.47.09 con una seconda parte di gara più veloce (1.23.09), mi classifico 153 su 8400 arrivati circa e 2° italiano ma la cosa che mi più mi rende felice è aver migliorato di 5 minuti il mio PB!!!

Eccellente l’organizzazione, tutto perfetto, un pubblico esagerato, si parla di circa 1 milione di persone lungo il percorso, e che pubblico, pronto ad applaudire anche noi che non siamo dei fenomeni e che arriviamo molto tempo dopo i primi.
Infine ringrazio prima di tutti Claudio per essermi stato vicino, i miei genitori, la terna e il mio allenatore (le levatacce per il problema muscolare hanno dato i loro frutti) e me stesso per averci creduto sempre.

Fabio Coduto – Atletica La Torre