Campaccio, quinta la Dossena, bene anche Ouhda e Cavagna

Una sfida avvincente tra gli uomini e un assolo al femminile nel 62° Campaccio Cross Country. Sui prati di San Giorgio su Legnano (Milano), la stagione 2019 prende il via con una grande classica della corsa campestre, prima tappa italiana del circuito IAAF di specialità, vinta in un contesto climatico quasi primaverile (almeno nelle ore centrali della giornata) dall’etiope Hagos Gebrhiwet in 29:18 sui 10 chilometri e dalla keniana con passaporto turco Yasemin Can, 6 km in 19:21 per la tre volte campionessa europea.

sara dossena al Campaccio

In una giornata di sole quasi primaverile, il bronzo olimpico dei 5000 metri Gebrhiwet prende il largo nell’ultimo dei cinque giri per avere la meglio sul connazionale Selemon Barega (29:22), protagonista di una partenza ad handicap per essersi presentato sulla linea di avvio quando il gruppo era già scattato, mentre chiude terzo l’ugandese Albert Chemutai (Athletic Club 96 Alperia, 29:23) che aveva dettato il ritmo nella fase centrale della gara. L’azzurro Yeman Crippa arriva quarto, dopo essere rimasto nel gruppo di testa fino all’inizio della tornata conclusiva. Per il 22enne trentino delle Fiamme Oro, bronzo continentale dei 10.000 metri su pista, è il miglior piazzamento della carriera in questa manifestazione con il tempo di 29:56 davanti a Daniele Meucci (Esercito), quinto in 30:11 e compagno di team al recente Eurocross dove la squadra italiana ha centrato la terza posizione. Alle sue spalle Yohanes Chiappinelli (Carabinieri), 30:14 e sesto posto al rientro per il bronzo europeo dei 3000 siepi, quindi ottavo eprimo dei lombardi Michele Fontana (Aeronautica, 31:01) preceduto dal britannico Ross Millington (30:16). «Siamo partiti lenti, un ritmo tranquillo per i primi tre giri almeno – fa sapere il vincitore Gebrhiwet -, mi ero accorto che Barega aveva avuto un problema in partenza e mi è sembrato giusto aspettarlo. Avevo però timore della sua volata così ho allungato nel finale per tutto l’ultimo giro per conquistarmi un vantaggio che mi desse sicurezza. E così è stato, ho costruito un bel margine che mi ha consentito di vincere. Ora non credo che farò altri cross, mi dedicherò a qualche indoor anche se il mio obiettivo 2019 è di essere ancora tra i migliori al mondo in pista». In chiave lombarda il bergamasco Ahmed Ouhda (Atl. Casone Noceto) è 12esimo assoluto e quarto under 23 in 31:25: poco dietro si piazzano Nadir Cavagna (Atl. Valle Brembana), 14esimo in 31:34, e il compagno di colori Francesco Puppi, 16esimo in 31:37.

La gara delle donne è invece dominata dalla turca Yasemin Can, in fuga nel secondo giro sui tre previsti e leader per distacco in 19:21 sull’etiope Silenat Ysmaw (19:37). Terza la keniana Caroline Chepkemoi (19:46) che supera l’israeliana di origine keniana Lonah Chemtai Salpeter (19:58), oro agli Europei di Berlino nei 10.000 metri. Fra le azzurre in evidenza Sara Dossena (Laguna Running), argento continentale a squadre di maratona, quinta con una buona prova di efficienza in 20:24. Per il sesto posto allunga nel finale la 18enne Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre), 20:51 il crono della campionessa europea under 20 di corsa campestre, nei confronti di Isabel Mattuzzi (Us Quercia Trentingrana Rovereto, 20:57) e di Giulia Viola (Fiamme Gialle, 21:01). Oltre a Dossena per ciò che concerne le atlete lombarde segnaliamo Robertaq Ciappini (La Recastello Radici Group), 12esima in 21:56, e la comasca Ivana Iozzia (Calcestruzzi Corradini), 13esima in 22:06: l’under 23 Elisa Cherubini (Atl. Brescia 1950 Ispa Group) è 16esima assoluta (22:18) ma ottima seconda tra le Promesse. Diciottesima a 22:46 termina la 40enne Eliana Patelli (La Recastello Radici Group). Diciassettesima e ventesima sono invece i piazzamenti di due ragazze allaprima uscita con i colori della FreeZone: Silvia Radaelli (22:25) e Roberta Vignati (22:51), con quest’ultima che corre con un pettorale celebrativo per ringraziare l’US Sangiorgese con cui è cresciuta. 

Yasemin Can ha commentato così il successo: «È un percorso davvero spettacolare questo, poi con questo clima secco e asciutto sembrava di essere in pista. Ho voluto tenere da subito un ritmo alto, sì ho forzato per crearmi un vantaggio da poter gestire».

da fidal-lombardia.it