Basta corse al Calvesi di Brescia, ma in quanti hanno corso su quell’erba

Filippo Carminati dell’Atletica Saletti ha proposto su Facebook un articolo tratto dal sito www.olimpiazzurra.com che riportiamo e che parla dello stop alle gare al campo Calvesi a Brescia, campo che ha accolto centinaia di gare negli anni e che ha la sfortuna di sorgere vicino alla tristemente famosa Caffaro.

“Coinvolge anche l’atletica la triste e complicata vicenda che riguarda l’area del Caffaro, nella città di Brescia: infatti, quest’oggi la Fidal provinciale ha comunicato l’annullamento delle gare stagionali – ad eccezione di tre in programma a settembre, ancora da confermare – previste sul campo “Alessandro Calvesi”, lo stesso impianto dove Sara Simeoni, il 4 agosto 1978, volò a 2.01 metri realizzando il nuovo record mondiale del salto in alto. La zona, infatti, è inquinata da policlurati bifenili (Pcb) che mettono a serio rischio la salute pubblica e dunque anche degli atleti: agli stessi alunni di una scuola presente nelle vicinanze è ad esempio vietato andare nelle aree verdi, proprio per la presenza di queste sostanze molto simili alla diossina. La Fidal ha preso questa decisione dopo svariate richieste di molti atleti”.

Chi poche settimane fa ha visto l’ultima puntata di Presa Diretta (RAI Tre) avrà visto come da alcuni anni era vietato agli atleti correre sull’erba perchè fortemente inquinata. Il problema del Pcb però esiste da decenni e per anni è stato permesso correre, sedersi, rotolarsi su quell’erba piena di contaminanti pericolosi alla salute umana. Gli atleti che sono passati al Calvesi, tra questi tantissimi bergamaschi, si inizieranno a porre delle domande su quante volte hanno fatto riscaldamento su quell’erba contaminata.