Thomas Capponi, primo correndo 150 chilometri al circolo polare artico

Il freddo nordico non ferma Thomas Capponi, l bergamasco che ha deciso di provare questa nuova avventura andando a correre in Finlandia a Rovaniemi, 150 chilometri nella neve tutti da correre in solitaria o quasi a pochi chilometri dal circolo polare artico. 22 ore e 23 minuti che è anche il nuovo record della competizione per il runner di Verdello che ha firmato l’edizione 2020 della gara. Questo il resoconto che lo stesso Capponi ha fatto della sua gara.
“Vorrei camminare ma corro, vorrei fermarmi ma cammino”….. questo è stato il mantra che mi ha accompagnato nelle oltre 22h di gara, nulla di stoico o impossibile, però tanta determinazione e passione hanno avuto un peso rilevante.
Sono arrivato alla partenza di questa gara con molti dubbi: sul materiale, sulle condizioni meteo, sulla gestione della notte, del cibo, della pulka. Anche per questo sono partito nelle ultimissime posizioni: mi interessava di finirla e cmq sapevo che sarebbe stata lunga.
Dopo il check-in e le foto di rito con Ivano Tomasetti e Paolo Bosco,che saranno impegnati sulla 300km, alle 9 si parte!!
Dopo soli 2km circa trovo l’amico Jovica Spajic fortissimo ultrarunner serbo, agente di polizia dei corpi speciali, in corsa per la gara da 300km. Niente di programmato, battiamo un pugno l’uno sull’altro, segno d’intesa e “come on..”. I primi kms scorrono veloci, passiamo il CP1, parliamo, ci raccontiamo, lui all’ennesima esperienza in ambiente simile mi mostra il suo pollice amputato, nello Yukon in una gara simile aveva sbagliato idratazione!
CP2, 21k, subito dopo passiamo in un boschetto, piuttosto fitto per la zona locale, in leggera dicesa e qui iniziano i primi ribaltamenti della pulka. Ci aiutiamo a vicenda a rimetterla in piedi (per farlo da solo ogni volta occorreva staccare l imbragatura).
Dopo questo passaggio, siamo su uno dei laghi più estesi del percorso : circa 15km, si corre abbastanza bene, ma non esageriamo.
Vedo le casette sulle sponde, me lo immagino in estate, con l’acqua sciolta, le barchette dei pescatori e le grigliate sulle rive. Ma devo tornare alla realtà.
Arriviamo al terzo check point CP3, 43k circa, mi dicono che sono il primo “by foot”, ok bene, ma non ci do molto peso… 110 km ancora da fare sono tanti!
CP 4, 57k, nevica piuttosto fitto, inizia ad oscurarsi e nel frattempo ho già riparato la slitta una volta. Per fortuna che ho seguito il consiglio di Ivano portare delle fascette di plastica!!
Dopo il CP4 c’è un ponticello, abbastanza insidioso, chiamato “The Famous Bridge”. Per attraversarlo stacco l imbrago e procedo con cautela, a Jovica per poco non gli finisce tutta la slitta nel torrente!!
CP5, 69k, la stanchezza inizia a farsi sentire. Ci fermiamo per qualche minuto in più, mangio qlc di più sostanzioso. Nel frattempo iniziamo a raggiungere i fatbikers in coda, almeno un po’ di “compagnia”!!
CP6, 78k, il più ambito, il più sognato da tutti i concorrenti, praticamente è considerato come un hotel 5*sup nella foresta…. Perché è l’unico punto in cui ci si può riparare al coperto! Qui faccio la sosta più lunga, 17min. Prendo la busta di tonno, pensando fosse essiccato e invece….. Fresco, all’olio… E va beh, via di mani… Sotto lo sguardo incredulo dei pensionati adibiti a custodi dello shelter lo mangio in fretta e riparto.
CP7, 115k, 36 lunghissimi kms, tra un CP e l’altro. Incredibile, ormai è tarda sera e diventa subito notte. Iniziano le crisi: io di sonno e Jovica di stomaco. Lui vomita, io mi ritrovo a camminare su una strada forestale, senza rischi, cercando di fare dei microsonni camminando. Conto fino a 30sec e riapro gli occhi, ma sbando vistosamente…. Meglio fare una pausa per riprendersi!
Durante la notte il cielo è stato coperto e quasi sempre ha nevischiato. All’orizzonte, sotto le nuvole, si vedeva un chiarore… Ho fantasticato che potesse essere che l’aurora boreale sopra di noi!
Ormai sono solo da diverse ore. Mi sforzo di andare sempre avanti, “sempre avanti” mi ripeto. Non ho più sonno. L’adrenalina da classifica mi tiene sveglio, ma devo stare attento, a questo punto potrebbero volerci ancora 6/7h di gara!
La noia è incredibile, cerco di combatterla continuando a fare calcoli e proiezioni, anche se so che non hanno molto valore.
Finalmente vedo passo nei pressi di un’antenna ripetitore, poi vedo le prime luci della città, poi le prime case… Non manca tantissimo.
Non so quanto margine ho sugli avversari dietro, vedo altre pile frontali ma non so se sono bikers o runners o skiers…. Nel dubbio devo continuare a spingere!!
CP8, 138km, finalmente sono nel letto del fiume che abbiamo passato all’inizio, il posto mi è familiare, che bella sensazione. Ma non so se chi ho dietro potrebbe rovinarmi la fatica fatta sinora… Prendo l’ultimo gel, anche se mancano 5/6 km, ho bisogno di energia, ho un passo di circa 7min/km
Ultima piccola deviazione a destra e poi….. l’arrivo!!
Lontanissimo dalle gare a cui sono/siamo abituati. Arrivo da solo, non c’è nessuno. Sono circa le 7 del.mattino, ancora buio. Vanno a chiamare l’organizzatore: “Congratulations, you’re the winner!”. OK adesso è ufficiale…
Mi portano il premio : medaglia di legno e coppa.
Mi offrono della zuppa, la provo… lascio stare, grazie.
Foto di rito.
“Congratulations, new race record” woww…. Sono molto soddisfatto.
Ecco cosa era la lucina dietro che mi inseguiva… Era forse quella del record precedente!?!?
Scopro poi che in realtà era una fatbiker…. E il secondo runners è arrivato 2h30′ dopo di me.
Ma va bene così!
Molto bene ☺️
GRAZIE…….
ALLA MIA FAMIGLIA
Agli Orobic Runners e Runners Bergamo.
Agli amici, runners e non solo…
Grazie a Graziana Pè e Ivano Tomasetti per i consigli tecnici.
Agli sponsor.
A tutti quanti mi hanno dimostrato un loro segno d’affetto!
…. A tutti quelli che ho dimenticato di ringraziare ?