Sara Dossena tricolore nei 10 mila metri, terzo Nadir Cavagna

L’inarrestabile Sara Dossena mette a segno un altro colpo conquistando il titolo italiano dei 10 mila metri in pista, da atleta del triathlon a regina delle campestri, la clusonese non sembra proprio volersi fermare in questa stagione dove ogni cosa che tocca diventa oro. questo il suo commento: Un titolo italiano che vale piu’ di qualsiasi vittoria perche’ e’ stata una sfida con il passato .
Quando mi dicevano “non preoccuparti che la ruota gira per tutti ” con le lacrime agli occhi annuivo ma dentro di me pensavo “e certo come no! Facile dire le cose da fuori , tanto la sfigata sono io! ”
Non sono stata ferma mesi ma ANNI per problemi che non avevano nome ma si sovrapponevano e si alternavano : piedi piatti, pubalgie , bandelletta, bacino , fratture da stress .. e chi se li ricorda tutti??
Anni duri fatti di sogni infranti e rabbia verso la corsa che amavo ma avrei voluto odiare per avere una vita un pochino più tranquilla..
Tutto questo per dire che la ruota gira veramenete , nello sport e nella vita. L importante è tenere botta perché se si vuole veramente qualcosa la si va a prendere prima o poi.

 

Terzo posto tra le promesse per Nadir Cavagna, questo il resoconto Fidal

 

Nei Campionati Italiani dei 10.000 metri a Roma, conquistano il titolo assoluto Ahmed El Mazoury (Fiamme Gialle) e Sara Dossena (Laguna Running). Sulla pista dello stadio Nando Martellini, alle Terme di Caracalla, una conferma e una novità: il 27enne lecchese replica il tricolore vinto a Castelporziano nella scorsa stagione, stavolta con il tempo di 28:41.24 davanti al maratoneta azzurro Stefano La Rosa (Carabinieri, 28:51.73), mentre finisce terzo l’emergente Eyob Faniel (Venicemarathon Club, 29:04.55 PB). Al femminile la 32enne triatleta lombarda con 33:11.98 migliora di quasi un minuto e mezzo il record personale stabilito nel 2007, invece la sua ultima gara su pista risaliva a quattro anni fa. La campionessa uscente Rosaria Console (Fiamme Gialle) chiude seconda in 33:18.34, alle sue spalle Fatna Maraoui (Esercito, 33:45.03) in un caldo pomeriggio. Nella categoria promesse (under 23) vincono Alessandro Giacobazzi (La Fratellanza 1874 Modena), di nuovo sul gradino più alto del podio come l’anno scorso, in 30:03.58 e Isabel Mattuzzi (Us Quercia Trentingrana Rovereto), quarta assoluta in 34:48.29.

IL RACCONTO DELLE GARE

UOMINI – A dettare il ritmo ci pensa il ruandese Felicien Muhitira (Atl. Potenza Picena), almeno fino a metà gara con un parziale di 14:16.0. Poi rompe gli indugi Ahmed El Mazoury, che sorpassa l’atleta africano e guadagna qualche metro di vantaggio sugli inseguitori. Un gruppo che comprende Stefano La Rosa ed Eyob Faniel, invece Yassine Rachik (Atl.

Alessandro Giacobazzi (foto Proietti/FIDAL Lazio)

Casone Noceto) e Marco Salami (Esercito), fino a quel momento nelle posizioni di vertice, perdono terreno e successivamente si ritirano. Negli ultimi due chilometri La Rosa tenta di accorciare il distacco nei confronti del battistrada, ma El Mazoury conserva una decina di secondi di margine, più che sufficienti per celebrare il suo secondo titolo italiano consecutivo sulla distanza con un crono poco distante dal personal best (28:36.40 nel 2013). Dietro al carabiniere grossetano La Rosa, ancora un podio tricolore per Faniel: il 24enne di origine eritrea e vicentino di adozione, seguito anche oggi a bordo pista da Ruggero Pertile, era stato il secondo degli italiani dalla Festa del Cross di Gubbio e con 29:04.55 abbassa il suo precedente personale (29:27.86). Arrivano quindi al traguardo i gemelli livornesi Lorenzo Dini (29:21.39) e Samuele Dini (29:32.55), entrambi delle Fiamme Gialle. Tra gli under 23 si conferma Alessandro Giacobazzi in 30:03.58 al termine di un duello con il piemontese Pietro Riva (Fiamme Oro), campione europeo juniores nel 2015, che fa segnare il tempo di 30:05.21. Completa il podio delle promesse Nadir Cavagna (Atl. Valle Brembana), 31:21.71.

DONNE – La gara, partita alle ore 17.00, si disputa sotto il sole e il caldo si fa sentire. Il momento decisivo intorno al sesto chilometro, quando Sara Dossena prova ad allungare nei confronti di Rosaria Console, dopo un passaggio di 16:28.8 ai 5000 metri, con un’azione molto efficace.

Isabel Mattuzzi (foto Proietti/FIDAL Lazio)

Fino a quel momento le due avevano fatto gara di testa inseguite da Fatna Maraoui, più dietro il duo formato dalla promessa Isabel Mattuzzi e da Giovanna Epis. La 37enne pugliese, campionessa uscente, prova a rientrare a circa due chilometri dalla fine, ma la portacolori del Laguna Running (che aveva un personal best di 34:37.06) resta al comando e chiude ancora in piena spinta, conquistando il secondo titolo italiano assoluto della carriera per fare il paio con quello di corsa campestre vinto a Fiuggi nel 2015. Nata a Clusone (Bergamo) e residente a Gallarate, in provincia di Varese, ha indossato la maglia azzurra nelle ultime due edizioni degli Europei di cross e un mese fa era già riuscita a migliorare il record personale sulla mezza maratona vincendo a Genova in 1h11:54, per togliere un minuto esatto a un limite realizzato anche in quel caso nel 2007. Terzo posto per la maratoneta Maraoui, quarta l’under 23 Mattuzzi che alla sua prima esperienza sui 10.000 si aggiudica il tricolore di categoria, confermando i recenti progressi mostrati sui 5000 metri. La trentina precede nettamente Christine Santi (Esercito, 35:51.05) e Alice Cocco (Cus Sassari, 36:18.46), mentre il quinto posto assoluto è di Giovanna Epis (Carabinieri, 34:53.25). Ritirata invece a tre chilometri dalla fine la promessa Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano), come Valeria Roffino (Fiamme Azzurre).