Il sito di riferimento della Venice Marathon ha pubblicato diversi pezzi sul grande evento di ieri.
In uno di questi il presidente Piero Rosa Salva, tra le altre cose, racconta il fatto. Sotto parole e link per l’informazione completa.
Di copertina il video che Silvia Scandola, moglie di Migidio Bourifa, ha realizzato. Bourifa in queste ore è stato bersagliato da critiche e insulti. Deprecabile l’atteggiamento di chi, come spesso accade, usa la tastiera sfogandosi e usando parole e toni che di persona difficilmente terrebbe. Tra l’altro il pluricampione italiano di maratona, oltre ad essere dispiaciuto e lo si capisce dal suo tono di voce, non era il responsabile del percorso, ma il direttore dei Top Runner.
Quel che è successo non sarebbe dovuto succedere, ma come detto per Vado di ieri, il fatto a caldo può meritare qualche reazione d’impulso, successivamente deve intervenire la ragione!
Sempre Silvia precisa:” Nonostante Migidio urlasse agli atleti di tornare indietro che la strada fosse sbagliata, questi proseguivano imperterriti per quella strada… E per regolamento il direttore tecnico non puo’ ne precedere ne affiancare gli atleti, ma solo stare dietro e in quel momento Migidio era staccato dal gruppo e per raggiungerli ci è voluto un po‘”
“Ci spiace moltissimo per quello che è accaduto. Ieri si è verificata una circostanza negativa ma del tutto casuale – le parole del presidente del Venicemarathon Club, Piero Rosa Salva – Mi spiego meglio: in quel punto del percorso gli atleti e la carovana dei mezzi di servizio che precede la testa della corsa si dividono. Gli automezzi imboccano il cavalcavia mentre gli atleti vengono deviati dal personale nel sottopassaggio pedonale, per poi ricongiungersi. Ieri, purtroppo, qualcosa non ha funzionato. Probabilmente i mezzi erano troppo vicini ai corridori e gli addetti al controllo del percorso non hanno avuto il tempo sufficiente per indirizzarli correttamente e quindi hanno seguito gli automezzi sul cavalcavia. Fortunatamente il gruppetto di atleti è stato fermato per tempo prima che potesse accadere qualcosa di grave, visto che in quella strada, dopo alcune decine di metri, il traffico era regolarmente aperto. La gara è stata fortemente compromessa per il gruppo di testa composta da Bett, Kemei, Kiplimo, Dawud, Chumba e Metto, e alcuni di loro hanno preferito ritirarsi. Gli inseguitori, tra cui Eyob Faniel, che avevano un distacco di circa 1 minuto, hanno invece trovato il varco regolarmente chiuso e quindi hanno proseguito nel percorso della maratona”.
dal sito bio correndo