L’analisi del Fletta Trail: corridori di montagna e skyrunner si misurano insieme

Il presidente del team Valetudo Skyrunning Italia analizza il Fletta Trail Memorial Bianchi di Malonno dove si sono dati battaglia sia gli specialisti della corsa in montagna sia gli habitué dello skyrunning.

Malonno (Bs) – In questo periodo di messa a punto del sistema skyrunning e corsa in montagna in ambito nazionale, molti skyrunner hanno partecipato alla 51ª edizione del Fletta Trail di domenica 3 agosto 2014, è stato interessante assistere ad una delle corse in montagna più sentite e attese del panorama nazionale della montagna della Fidal. Il Fletta originariamente non prevedeva la discesa su Malonno ma l’arrivo era presso il monte Fletta e come riferito da alcuni appassionati l’epilogo risultava più accattivante e coinvolgente per il clima di festa della montagna che faceva di contorno alle premiazioni.
Poi il cambio sostanziale delle abitudini di vita degli ultimi tempi, doccia dopo una minima sudatina ecc. e complice anche la scarsa frequentazione della montagna come momento di convivialità dei paesi montani ha fatto si che tutte le operazioni di start, arrivo e premiazioni del Fletta avvengano nella piazza centrale del paese con tutto intorno un sacco di servizi agli atleti pre e post gara. Ma qual è la sostanziale differenza tra una corsa in montagna e lo skyrunning, subito scritto, la corsa in montagna nella sua denominazione molto esplicita trattasi di corsa, quindi tutta la totalità del percorso deve avere uno sviluppo tale da consentire a tutti i runner di correre ogni metro del tracciato sia in salita e sia in discesa. È evidente che lo skyrunning preveda dei percorsi molto più selvaggi e tecnici con tratti attrezzati con corde fisse o gradoni esposti in metallo, per cui questi ostacoli vengono di norma superati al passo o con l’ausilio, in zone consentite, con dei bastoncini.

Malonno Fletta Trail 2014 podio maschile

I percorsi classici da skyrunning prevedono una frequentazione maggiore dell’alta quota e di norma le gare del cielo piu famose prevedono un’andata a ritorno da una grande montagna e con distanze di norma dalla mezza maratona alla marathon. Fatta questa analisi non è difficile notare in alcune gare che i corridori del cielo quando sono impegnati sul corribile siano un po’ macchinosi nella loro azione e viceversa i runners che sono abituati a correre in situazioni di alta tecnicità risultano impacciati e la loro azione molto agile sia poi mancante della potenza necessaria. Certo ci sono degli atleti fenomeni che se la cavano benissimo in tutte le specialità podistiche e non solo…

Questa 51ª edizione del Fletta Trail Memorial Bianchi è nato agonisticamente alle ore 09.30 e subito dopo le prime scaramucce iniziali i top 4 annunciati i gemelli Martin e Bernard Dematteis, l’aquila Valetudo Ionut Alin Zinca e il Ceko Krupicka hanno fatto la differenza. Nelle battute iniziali il bergamasco Fabio Bazzana del team Salomon ha tentato di tenere botta al quartetto dei favoriti ma la fatica accumulata al giir di mont per tentare di agguantare il podio gli è stata fatale.

Dopo otto km a Landò, in piena bagarre ascendente, Bernard Dematteis con un’azione fresca e potente ha fatto il vuoto in testa alla gara accumulando un vantaggio di quasi due minuti su Zinca. Ionut non ha accusato le fatica di Premana ma sul corribile Bernard ha sfoggiato una qualità di corsa in salita impressionante e l’aquila Zinca ha solo potuto controllare le veementi accelerazioni dell’altro Dematteis, Martin. A Narcos, al termine praticamente del salitone iniziale, Bernard otteneva su Zinca un vantaggio di oltre due minuti, questo forcing dell’atleta della Valle Varaita gli appesantiva un po’ le leve e sui saliscendi oltre il monte Fletta non è più riuscito a incrementare il vantaggio su Zinca. Nella discesa finale verso Malonno sul Fletta Trail si scatena il meteo buttando sul percorso secchiate di acqua, in testa alla gara Zinca tenta un disperato recupero ma Bernard non fa una piega e l’aquila Rumena riesce solo a raggranellare un fazzoletto di secondi. Anche il Fletta rosa è stato molto combattuto la campionessa Elisa Desco ha dovuto guardarsi bene alle spalle perché il duo Francesca Iachemet e Stefania Cotti Cottini le è stato molto vicino.

Un bravo agli organizzatori di Malonno che hanno saputo gestire magistralmente tutta la gara anche quando il meteo ha fatto scendere dal cielo acqua a catinelle. Bella l’atmosfera nelle chiassose e rumorose contrade dove transitava la gara; e la premiazione? E’ stata una vera festa tra amici!

Giorgio Pesenti
Valeudo Skyrunning Italia