Intervista a Samantha Galassi

Il percorso della Valgoglio Vertical era totalmente diverso rispetto a quelli cui ero solita gareggiare. Prima di Valgoglio, fra le gare di questa specialità, avevo disputato solo la Vertical del Rifugio Coca”, racconta Samantha, 24 anni compiuti a luglio. “Avevo provato il tracciato ma solo la parte iniziale, la più facile, e non volevo disputare la gara. Invece la settimana prima ho deciso di partecipare. Sono arrivata a Valgoglio molto agitata, era una gara importante in quanto finale del campionato italiano. Sono partita tra le prime, emozionatissima, è stata la gara in cui più mi sono emozionata”.

Difficile correre su quelle pendenze: “Sono partita piano perché sapevo che era lunga e dura, all’inizio il terreno era scivoloso, sull’erba sono ruzzolata due volte, comunque ho proseguito, il percorso era molto bello, mi ha emozionato dal primo tratto all’ultimo. Un percorso fatto di gradini ma di gradini diversi: all’inizio si doveva saltellare qua e là come gli stambecchi, poi è cominciata la gradinata vera, la seconda parte del percorso era tutta sulle rocce, indescrivibile, bello e molto duro, io ho cercato di correre, solo in alcuni punti con i sassi alti facevo tre o quattro passi camminando, per il resto ho corso, ed è stato devastante correre in questa specialità”. All’arrivo il boato della gente: “Ancora più emozionante il tratto finale, dove sentivo che la gente urlava e conosceva il mio nome. Il tifo mi ha dato la carica, lo sprint fino al traguardo l’ho fatto prendendo la forza dalle persone che erano lì. E all’arrivo il paesaggio era spettacolare, per me che non sono tanto abituata alla montagna, ambiente che sto scoprendo grazie a questa disciplina”.

Quando hai saputo che la vittoria era tua? “Non l’ho saputo subito, avevo appena finito di mangiare quando i giudici me lo hanno comunicato. Speravo nel podio, avendo confrontato il mio tempo con quelli delle edizioni precedenti, ma non credevo di vincere. Avendo visto le altre arrivare, mi era sembrato che avessero un passo più forte del mio”.

A chi va la dedica? “Questa vittoria, per me la più importante della stagione, la dedico alla mia ex compagna di squadra di ciclismo che purtroppo ci ha lasciato durante un allenamento per un tragico incidente, Carly Hibberd. Ringrazio tutte le persone che mi stanno vicine in questo nuovo sport, ma questa vittoria è dedicata esclusivamente a lei. Siamo state per due anni nella stessa squadra e si era creata un’amicizia bellissima che raramente si riesce ad instaurare”.