I tricolori delle lunghe distanze arrivano a Bergamo: Maestri (Valli Bergamasche) e Gaggi (Recastello) non sbagliano, è festa tricolore!

Pubblico in delirio sulle alture del Savallese per la grande corsa in montagna. Ai Campionati Italiani di corsa in montagna Lunghe Distanze a Casto (BS) Cesare Maestri ed Alice Gaggi si laureano Campioni d’Italia ed alzano al cielo il prestigioso Trofeo Nasego che assegnava anche i primi punti della Mountain Classic Cup del Grand Prix EOLO.

Spenti i clamori del Kilometro Verticale andato in scena sabato mattina, oggi a Casto è stata protagonista la Corsa in Montagna Lunghe Distanze.

Sui sentieri ormai celebri che incoronano Il piccolo centro Valsabbino si è celebrato l’epilogo di una due giorni di sfide tra i grandi protagonisti del mountain running a livello nazionale.

In palio il Trofeo Nasego, gara di corsa in montagna di caratura internazionale giunta alla 16^ edizione, che assegnava a livello italiano i titoli assoluti, promesse, master e società di specialità per il 2017.

Grande protagonista il pubblico, caldo e carico su tutta la lunghezza del tracciato, ed accorso numeroso già nel capoluogo per salutare la partenza degli oltre 200 atleti al via del selettivo tracciato di 20,5 km e 1300 metri di dislivello positivo che attraversano posti ormai divenuti mitici per i mountainrunners come le Ferrate, i Piani di Alone, i “Pannelli”, il GPM al Rifugio Nasego e l’apoteosi al centro sportivo di Famea.

 

Attesissimi fin dai primi chilometri gli atleti più accreditati con alla testa il trentino di Bolbeno Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe) ad imporre un ritmo da subito deciso per chiamare allo scoperto gli avversari più pericolosi. Alle Ferrate i big si controllavano e procedevano in fila indiana con Maestri ed il compagno di squadra Luca Cagnati in evidenza nelle posizioni di testa. Nello stesso passaggio la gara donne confermava l’attacco perentorio di Alice Gaggi (La Recastello) seguita dalla grande sorpresa del weekend (2^ inattesa nel Vertical), la torinese Camilla Magliano (Pod. Torinese), che precedeva nell’ordine Giudici e Bani (Freezone).

 

La gara entrava nel vivo al km 5: ai Piani di Alone Maestri allungava e transitava con 20” su un gruppetto composto da Cagnati, Puppi (Atl.Valle Brembana), Perkmann (Sportler) e Moletto (Applerun). Immutata la situazione al femminile con Gaggi a controllare la Magliano con 25” di vantaggio.

 

Con lo spettacolare passaggio in cresta nei pressi del Rifugio Nasego (km 16) ed il GPM, la gara emetteva i primi verdetti: l’azione di Maestri e della Gaggi lasciava il segno nelle rispettive graduatorie. Per Maestri oltre 1’50” su un indomito Francesco Puppi che aveva il suo da fare per tenere a bada due sorprendenti Marco Moletto ed Hannes Perkmann che però iniziavano a dare qualche segno di cedimento e registravano un ritardo superiore ai 2’30”, 4° transitava Emanuele Manzi, pronto per giocare le proprie chances nella fase finale.

 

Anche per la Gaggi c’era un vantaggio vicino ai 2’ su una sempre più convincente Magliano e con Gloria Giudici a distanza di sicurezza (oltre 3’) ed ormai nel mirino delle inseguitrici Antonella Confortola (Marathon Imperia) e della compagna di squadra Barbara Bani.

 

Come già accaduto in passato, il momento decisivo per la definizione delle ambite posizioni nella top ten coincideva con la discesa su Comero e Famea, in un tourbillon di emozioni, rimonte, attacchi e sorpassi si consumava un finale sportivamente pirotecnico alle spalle del dominatore di giornata.

Per Cesare Maestri era infatti il tempo della gioia, della vittoria e della maturità finalmente raggiunta e certificata dalla vittoria del suo primo titolo italiano assoluto, 1h35’58” il crono finale, nuovo record del tracciato, il titolo di campione d’Italia 2017 di corsa in montagna lunghe distanze ed il Trofeo Nasego. Dietro era spettacolo puro, con il 2° posto di Francesco Puppi, autore di una prova tutta sostanza e coraggio. Nessuna speranza di riprenderlo per un Marco Moletto da applausi, 3°, ed un altrettanto convincente Hannes Perkmann, 4°, su cui anzi nel finale rinveniva con la consueta classe e maestria tecnica l’eterno Emanuele Manzi. Per il capitano dell’US Malonno una caduta nel finale della discesa comprometteva una rimonta che aveva fatto per un attimo concretizzare un virtuale ed incredibile podio.

 

Bagno di folla e tripudio tricolore anche per Alice Gaggi: Famea accoglieva festante la nuova campionessa Italiana Lunghe Distanze, titolo che già nel 2015 era finito nella bacheca della portacolori de La Recastello. Alle sue spalle secondo capitolo, in due giorni, della favola tricolore di Camilla Magliano, proveniente dal triathlon, sconosciuta al movimento del mountain running fino a venerdì sera ed oggi vicecampionessa nazionale di Km verticale e di Lunghe distanze… una stella è nata sotto il cielo della Valle Sabbia!

 

Il podio del Campionato Italiano si completava con il rush finale devastante di Barbara Bani (Freezone) che con una discesa tutto cuore e voglia andava a passare nell’ordine l’icona azzurra Antonella Confortola (Marathon Club Imperia) ed una brava quanto esausta Gloria Giudici, protagonista di ottima prima parte di gara su cui poi sono piombate le fatiche recentissime che hanno visto la maratoneta comasca sulla grande distanza prima a Parigi e poi al Valbregaglia Trail.

 

Nelle speciali graduatorie di Combinata, che sommavano i crono di Vertical e Trofeo Nasego, vittoria per Alice Gaggi al femminile e Marco Moletto al Maschile.

 

Sofferenza, sacrificio, lavoro ma anche tanto spettacolo e gioia vera a trasparire dagli occhi degli organizzatori di ABCF Comero così come da quelli dei tanti tifosi della corsa in montagna. Sotto il cielo del Savallese, un pubblico sempre più in empatia con questo mondo dell’atletica ha di nuovo onorato e gioito con i campioni così come con tutti gli appassionati in gara, una community di atleti colorata ed entusiasta, lo spot perfetto di una terra laboriosa e di uno sport unico.

 

A seguire le classifiche sintetiche, in allegato invece tutte le complete ed alcune foto dei protagonisti, credit Alexis Courthoud e Marco Gulberti