Da una parte Maurizio Oberti, presidente uscente della FIDAL Bergamo che vorrebbe lasciare, dall’altra gli altri presidenti delle società orobiche che ne vorrebbero la rielezione, forse per non doversi ritrovare a dover cercare qualcun altro che voglia ricoprire questo ruolo faticoso. E così questo braccio di ferro fa riemergere ancora una volta i problemi all’interno della Federazione di Atletica Leggera in bergamasca. Da Saro Naso a Roberto Ferrari, da Alberto Bergamelli ai Runners Bergamo, tutti a chiederne la riconferma con la promessa di aiutare di più il presidente e la federazione. Perchè il problema molto probabilmente nasce ttto da li, da una Federazione e un presidente lasciato troppo solo a gestire tutto e quello che doveva essere un passatempo per pensionati che è diventato un lavoro a tempo pieno.
Se Oberti non da per ora spiegazioni, se non agli intimi, c’è qualcun altro che prova a spiegare quanto c’è dietro alla scelta del presidente uscente, qualcuno che parla dal direttivo che è stato a fianco di Oberti in questi 4 anni: “Questi quattro anni per noi, e specialmente per Maurizio, non sono stati facili: lutti, attriti tra società, poca disponibilità ad organizzare manifestazioni (quasi sempre per ragioni molto valide); ma la cosa peggiore per noi è stato percepire un disinteressamento da parte di molte società bergamasche, non per cattiveria, ma come se la nostra attività fosse una cosa scontata che poteva andare avanti benissimo per inerzia.
E’ importante che tutte le società e specialmente le più grandi, capiscano che per non far morire l’atletica a Bergamo è necessario avere un proprio rappresentante motivato nel Comitato e che alle sue spalle ci sia una società che lo supporti.
Cinque componenti nel Comitato sono pochi se si vuole lavorare bene a livello provinciale, i fronti da seguire sono tanti e servirebbe una persona motivata per seguire ogni settore: pista, cross, master, montagna, giovanile, media, campionati provinciali, etc… Maurizio in questi quattro anni, per vari motivi, ha coperto il 90% delle attività! È vero che è in pensione ma sicuramente avrebbe lavorato meno se fosse stato un lavoratore dipendente; è normale che non abbia più intenzione di fare altri quattro anni così.
Io mi auguro che, chi vorrà entrare nel Comitato Provinciale, lasci da parte la politica e gli odi faziosi e si metta in gioco per migliorare la già bellissima realtà dell’atletica bergamasca e che tenga sempre presente l’unico scopo finale che deve motivare tutti noi operatori sportivi appassionati di Atletica Leggera: “aiutare a crescere le nostre ragazze ed i nostri ragazzi grazie all’atletica”.