Eliana Patelli, la violenza sulle donne e l’atletica: “Mi ha salvato la vita”

Un’atleta ma non solo, dietro ai nomi e ai volti che vediamo salire su un podio o tagliare per primi il traguardo ci sono vite normali, problemi comuni, storie difficili e tormentate che l’atletica ha spesso saputo lenire. In altri casi l’atletica è stata la medicina di questi mali, con lo sport che spesso ha saputo aiutare a superare delle difficoltà. Uno di questi casi è quello di Eliana Patelli, forte runners orobica che grazie all’atletica ha superato un momento difficile della sua vita raccontato in questo articolo da Denise Dellagiacoma sul suo blog e sul sito RedBull Adventure

www.denisedellagiacoma.it

Per dieci anni ho corso la maratona più faticosa della mia vita. Grazie alla corsa è iniziata la mia seconda vita”. Le parole di Eliana Patelli – occhi che parlano, occhi di una persona che sa la sua – sono quelle di una donna che ha fatto della propria fragilità un pregio e poi un punto di forza o, meglio ancora, di vittoria.

Il tema della violenza sulle donne è ormai sempre più all’ordine del giorno, sempre più discusso. La storia di Eliana, purtroppo, è solamente una delle tante, senza entrare nei dettagli. Forse non si butta dai grattacieli, non cammina sulle funi, non cavalca onde giganti, ma merita tutta l’attenzione di questa rubrica. Per amore di un uomo, sbagliato per lei, ha passato molti anni della sua vita a sperare nel miracolo, anni infernali in cui si è dimenticata completamente di sé. “Un giorno sono uscita di casa per la disperazione, vestita mezzo in pigiama e mezzo da snowboard. Camminavo sotto la pioggia, piangevo a dirotto, le persone mi guardavano e, per la vergogna, ho iniziato a correre per non farmi notare. Ho corso per un’ora e mezzo senza sentire la fatica, continuando a piangere. In realtà, più correvo e più mi sentivo bene, più il respiro si faceva intenso, più i miei polmoni mi hanno fatta sentire VIVA!”.

Da quel giorno Eliana non ha più smesso. Si è follemente innamorata della corsa. Pochi anni prima, sempre per amore, aveva lasciato la sua passione più grande, la pallavolo, che faceva ad alti livelli. Nello sport si è ritrovata ed è rinata. Giorno dopo giorno, ha ripreso in mano la sua vita e, come se non bastasse, ha cominciato a vincere.

Eliana Patelli

Eliana Patelli © Eliana Patelli

Chi è Eliana?
Una testarda sognatrice. Ho 38 anni (sinceramente ho dovuto fare il calcolo) e mi sento ancora una ragazzina con tutta la vita davanti. Sono una runner, più corro e più sono felice. La corsa mi ha salvato la vita.

Cosa vuol dire essere una runner? Ma, soprattutto, una maratoneta?
Essere una runner vuol dire prendermi cura di me. Correre permette di ascoltarsi, conoscersi. Ma anche mantenersi in forma, ciò che tutte le donne vogliono, insomma. Essere una maratoneta e, soprattutto, preparare una maratona vuol dire fare un lungo viaggio e farlo da sola. Anzi, con te stessa. Significa fare tanti sacrifici, affrontare gioie, fatiche, paure, limiti e cercare sempre di superarli, dai più piccoli ai più grandi. In fondo tutta la vita è una maratona. No?

Eliana Patelli, arrivo mezza maratona di Cremona

Eliana al termine della mezza maratona di Cremona © Eliana Patelli

Cosa ricordi invece del tuo passato da pallavolista?
Ricordo i momenti trascorsi con le compagne, uno sport di squadra è completamente diverso. Passavo ore e ore con loro, in palestra agli allenamenti, alle partite, ai ritiri, ma anche in vacanza. La squadra diventa praticamente la tua famiglia, condividi tutto. Poi ricordo e porto nel cuore gli insegnamenti di un allenatore che, tuttora, porto dentro di me, e ci penso ogni volta mentre mi riscaldo prima di una gara, un momento abbastanza importante per me in cui desidero stare sola. Amo il silenzio, ne ho bisogno per trovare la giusta concentrazione, è ciò che mi serve per partire determinata, ma tranquilla.

Come trascorri le tue giornate?
Allenandomi e lavorando. Ora per un periodo non mi sono solo allenata perché ero a Bussolengo per un programma di recupero. Solitamente mi alzo alle sei, faccio colazione e poi ho il primo allenamento, di solito il più intenso. Dopodiché doccia super rapida e volo in ufficio, dove lavoro per sei ore, senza pausa pranzo. Appena finisco mi dedico al secondo allenamento e la giornata è fatta. La sera relax, una buona cena, tv. Dovrei fare esercizi per i piedi o stretching, ma la maggior parte delle volte il divano ha la meglio.

Eliana Patelli pronta alla corsa

Pronta alla corsa! © Eliana Patelli

Hai iniziato a correre piangendo. Ora lo fai ridendo?
Ho iniziato a correre piangendo, ma più correvo, più le lacrime scendevano, più in realtà stavo bene. Era la mia terapia, il mio modo di tirare fuori il dolore. Ora piango ancora, ma dalla gioia. Quando taglio il traguardo e guardo il cielo le lacrime scendono involontarie, non le controllo, è un’esplosione di gioia, perché non mi sembra vero e mi rendo conto di quanto sono fortunata e di quante gioie la corsa mi sta regalando.

Come hai lasciato l’esperienza “ex” alle spalle?
È stata lunga e molto faticoso “lasciar andare”. Il tempo e la corsa sono stati gli ingredienti fondamentali, quelli che più mi hanno aiutata e che mi hanno reso più forte e orgogliosa di me stessa. Certo, ci sono cose che rimarranno indelebili. Cicatrici, insomma. Ma ora sorrido. Ora non soffro più.

Quindi, se tornassi indietro, non cambieresti niente?
Esattamente. Non cambierei nulla, dalla prima cosa all’ultima. Dalle gioie ai dolori. Do sempre il cento per cento di me stessa in tutto ciò che faccio e continuerò a farlo.

L’arrivo alla mezza maratona di Cremona © Eliana Patelli

Cosa sogni per il tuo futuro?
Sogno di poter viaggiare correndo, perché viaggiare vuol dire conoscere e, di conseguenza, crescere. Poi, correndo, si guarda con un occhio diverso tutto ciò che ti circonda, i luoghi e le persone, e io spero di farlo magari con una persona che voglia condividerlo con me. Ma non è indispensabile, lo farei anche da sola.

Come sono andate le ultime gare?
Molto bene, direi. A settembre è arrivato il personale sulla distanza alla Maratona di Berlino: 2 ore, 35 minuti e 33 secondi. A ottobre un nuovo personale, questa volta nella mezza maratona di Cremona, col tempo di 1 ora, 15 minuti e 15 secondi.

Eliana Patelli al Press Day Mizuno

Eliana pensierosa… o concentrata per la gara? © Eliana Patelli

Prossimi obiettivi?
Sicuramente cercare di abbassare tutti i miei “best time”. Non sarà facile, ma non ho nulla da perdere. Quindi metterò tutta me stessa.

Qual è il tuo motto?
“Testa bassa, piedi a terra e correre con tanto cuore”. Sono gli ingredienti per vincere. Non solamente nello sport.