Dossena a Nagoya: “Maratona da correre forte”

Un’azzurra sulle strade della più grande maratona al femminile. Domenica 10 marzo si corre la Nagoya Women’s Marathon, in Giappone, che attende al via Sara Dossena tra le circa 20 mila partecipanti di una gara sui 42,195 chilometri interamente dedicata alle donne. Per la 34enne lombarda sarà la terza volta sulla distanza, ma la prima con il cronometro come obiettivo principale. Finora la portacolori del Laguna Running ha chiuso al sesto posto in entrambe le precedenti esperienze: al debutto, nel novembre 2017 a New York in 2h29:39, e poi anche agli Europei di Berlino dove si è migliorata di quasi due minuti con 2h27:53 per sfiorare l’ingresso nella top ten italiana di sempre, in undicesima posizione. A sette mesi dalla rassegna continentale nella scorsa estate, e dopo la rinuncia all’ultima maratona della metropoli statunitense per un infortunio rimediato alla vigilia, l’atleta allenata da Maurizio Brassini si presenta con una serie di risultati significativi messi a segno nella prima parte dell’anno: dalla migliore prestazione italiana dei 5 km su strada, con 16:03 a metà febbraio nel Principato di Monaco, fino alla successiva prova agonistica sulla mezza maratona a Treviglio in 1h11:09, terzo tempo in carriera.

OBIETTIVO PERSONAL BEST“C’è solo da correre – le parole di Sara Dossena – perché sto bene, arrivo qui preparata e parto fiduciosa. Anche gli ultimi allenamenti mi hanno detto che i ritmi nelle gambe ci sono, mi piacerebbe migliorare il record personale. La maratona è comunque una gara diversa da tutte le altre, lunga e imprevedibile, in cui conta la testa, ma non solo. Se si finiscono le energie prima del traguardo, non c’è niente da fare. Per me questa sarà la prima esperienza in una maratona tirata dall’inizio alla fine. Di solito né a New York né in un campionato come gli Europei si parte forte, visto che si pensa soprattutto alla posizione e alla tattica. Nelle altre ero arrivata in fondo ancora piuttosto fresca, stavolta è tutto da scoprire”.

RITORNO A NAGOYA – Un anno dopo, di nuovo a Nagoya. Alla scorsa edizione della gara nipponica, l’azzurra si era schierata al via per un test sulla mezza maratona concluso in 1h12:40. “Conosco il percorso, che è molto veloce anche se non completamente piatto, con qualche saliscendi, ma ci sono lunghi tratti in rettilineo, sperando di non sentire troppo il vento. Un’esperienza che volevo fare. Ho viaggiato ieri e mi trovo bene con questo fuso orario, al contrario di quello americano. Poi adoro la cultura giapponese, il loro senso del rispetto. E qui c’è la possibilità di fare un buon tempo”.

PIU’ CHILOMETRI DI CORSA“Sto decisamente meglio in confronto alla gara di Berlino, che avevo corso con un paio di mesi di preparazione completa e non era stato facile. Quest’anno ho più chilometri sulle gambe e mi ha dato molta sicurezza l’ultima mezza maratona, non tanto per il risultato ma per la facilità con cui è venuto e per le sensazioni che ho provato, in un periodo di pieno carico. Dopo lo stop prima di New York, per un fastidio al quadricipite sinistro che mi aveva sempre permesso di correre ma era diventato più acuto in prossimità della gara, sono rimasta ferma circa un mese e ho risolto con il riposo. Da lì non mi sono più fermata, tranne un’infiammazione al ginocchio che è subito rientrata. Nelle ultime settimane ho eliminato quasi del tutto gli allenamenti in bicicletta – racconta la Dossena, che per diverse stagioni ha praticato ad alto livello il triathlon – aumentando i chilometri di corsa con qualche doppia seduta, sotto la guida del mio tecnico Maurizio Brassini. Continuo però a nuotare tutti i giorni, con una ventina di chilometri settimanali. Ma a seguirmi è uno staff, che comprende il massaggiatore Matteo Fumagalli, per fare l’atleta al 100% e con sempre maggiore tranquillità”.

IL CAST – L’edizione numero 38 della gara targata IAAF Gold Label sarà l’ultima opportunità casalinga per le atlete locali di qualificarsi alla Marathon Grand Championship Race del 15 settembre, i Trials giapponesi per le Olimpiadi di Tokyo. Partenza alle 9.10 ora locale (1.10 in Italia) di domenica 10 marzo. Favorite le tre keniane Valary Jemeli (2h20:53 di record personale nel 2017 a Berlino), Visiline Jepkesho (2h21:37 nello stesso anno a Parigi) e Monica Jepkoech (2h24:31 a Seul nel 2018) che hanno nel mirino il primato della manifestazione, 2h21:17 di Eunice Kirwa (Bahrain) nel 2017, mentre le nipponiche Reia Iwade, Shiho Takechi, Misato Horie e Miyuki Uehara potrebbero correre intorno alle 2h25, senza dimenticare Kayoko Fukushi, bronzo iridato nel 2013. Il nome più prestigioso è in ogni caso quello dell’etiope Meseret Defar, pluricampionessa olimpica e mondiale su pista, che nello scorso ottobre ha debuttato in maratona con 2h27:25 ad Amsterdam.

da fidal.it