ABBOTS WAY 2024. IL SENSO COMPIUTO.

PREMESSA.

Doverosa premessa da leggere con attenzione in quanto si distacca dalle solite cronache dei numeri, delle ovvietà, del ben pensare, qui si tratta di ore giorni e mesi di preparazione, per atleti, organizzatori ed eroi….

Aiche Barikhan e Marco Cassinelli i due lupi che guidano il branco alla partenza sul Ponte Gobbo a Bobbio in fondo al gruppo anche Alessandro e Roberto fautori della tracciatura da Farini a Bruzzi !!!

A onor del vero, per me l’Abbots è sempre stata una forma di grande trasgressione, oltre che un viaggio dentro me stesso, è una grande prova di carattere, per ognuno di noi, dall’organizzarla al compierla passo dopo passo (anche se sono organizzatore l’ho corsa 4 volte, di cui due in autosufficienza invernale, più le mille tracciature…). E’ come una bella donna ammiccante e se vogliamo, per pareggiare gli intenti, un bell’uomo di quelli con gli occhi profondi. Vanno presi entrambi con le molle, con attenzione, con caparbia leggerezza senza strafare. Altrimenti sei spacciato/a. Ecco, per me e per chi sta con me, significa una dichiarazione d’amore per il trail, ultra, una vera e propria filosofia dello stare assieme in natura con accanto la fatica. Naturalmente pochi ma buoni. Sicuramente 300 e passa non è un gran numero per pareggiare i conti con le blasonate, ma il nostro onore sta nella forza della continua ricerca. Prima o poi tutto questo avrà un compimento, con quel senso di spossatezza che si prova alla fine dei mitici 125k. Con i piedi martoriati, cotti, la schiena sudata e la fronte madida, con o senza racchette, oltre quelle salite che fanno cercare i santi in paradiso o i demoni dell’inferno mentre si scendo i sentieri con le pietre delle discese appenniniche. Una corsa bastarda dentro, che non dimentichi nel modo più assoluto, ma che, ogni qual volta si pensi ad un vecchio amore, lei (o lui) salta sempre fuori, eliminando dai ricordi ogni altra amena e banalissima corsetta ultra.

SVOLGIMENTO.

Eccoci dunque. Come suggerito da alcuni di voi, le cose più impegnative si ricordano a lungo. Non era nostra intenzione di farvi tribolare per farvi ricordare questa edizione, ma lei, o lui, sono fatti così, senza saperlo. Un’edizione fatta di fango, ruscelli e torrenti in piena forma con tanta acqua, guadi con le corde neanche fosse la famigerata WS100, per la quale siamo qualificanti, un caldo torrido che ricordava le prime edizioni a maggio 2008 e 2009 con oltre 30 gradi. Si maggio 2008, ho ancora la scottatura di quei 2 giorni. Armando e altri 35 lo sanno bene.

Si vorrebbe a volte lo zucchero brusco, come si dice da noi nel piacentino, ma difficilmente se ne viene a capo. Dobbiamo quindi fare di necessità virtù, dove i mille e mille giri, telefonate, incontri, km, pareri e approvvigionamenti sono stati pedissequamente percorsi nell’ottica di farvi stare al meglio, per lo meno nelle condizioni logistiche ed enogastronomiche. Il meteo, tutto sommato, nonostante il caldo pomeridiano è stato in-clemente e la scelta della partenza serale, a nostro avviso, vincente. Vi abbiamo sollevato da almeno 15 ore di caldo e regalato un bel cielo stellato nella notte, senza vento e senza quel freddo che la bufera di neve aveva dispensato nel 2022 creando condizioni quasi proibitive anche se da alcuni apprezzate per la sua straordinarietà.

La nuova scelta della location finale a Borgo Val di Taro si è rivelata vincente, per ospitalità, per logistica, per la bellezza dei percorsi. Abbiamo avuto un nuovo apporto fotografico da parte di Racephoto (vedi link nel nostro menu) che ha bersagliato di flash i concorrenti, con Simona, Stefano, Luca e Matteo ovunque presenti (ragazzi andate a vedere le foto perché sono spettacolari, col riconoscimento facciale è il massimo), ci sono stati momenti magici al Castello di Bardi, ritrovi mitici come Osacca e Caffaraccia oramai entrati nella leggenda per le salamelle grigliate con vino rosso nel primo e le fragole con macedonia di frutta nel secondo, si potrebbe quasi dire il diavolo e l’acqua santa…

I ringraziamenti sono piuttosto lunghi, ma doverosi, perché oltre ai ristori abbiamo avuto la Protezione Civile di Bardi sul Monte Lama, con Alessio e i suoi prodi, presenza indispensabile, la Pubblica Assistenza della Val d’Arda, in giro per tutta la notte ed il 118 borgotarese presente per il territorio di competenza, le nostre fantastiche scope Alessandro, Enrico, Enrico, Luca, Marco (in ordine alfabetico e tutti fondamentali). Gli apripista BIPEDI ASD con Daniele Farnesi, Eugenio Piana, Anna Siciliano, Paolo Botti, Gabriele Merli e altri…fondamentali per il controllo della tracciatura dal venerdì mattina. I toponimi oramai mitici dei ristori echeggiano ancora come fantasmi silenziosi e ristoratori, i ragazzi di Coli che hanno sicuramente portato avanti la festa appena siete passati con Marco Bertarelli a fare da capitano un colosso sempre sorridente, i lupi (intesi come associazione) che hanno fatto presidio sull’Aserei, il Balo, Nicolò, il Deme alla Sella dei Generali per deviarci sulla cima più alta, lo Chalet di Renzo al Fontanone di Mareto, presenza più che rassicurante in quanto gestore della famosa Locanda dei Cacciatori a tre chilometri dal ristoro, scendendo i ragazzi del Molino Mortè che vi hanno fatto entrare nel loro bellissimo casale a bere un the caldo, tanti lupi a Farini, da Cristina a Simona, alla mitica Giusi, col supporto di Enrico e Cristiano, che vi hanno pure aiutato e chippato sulla strada giusta del ponte sul Nure. Risalendo abbiamo trovato Manuel e Michela che con Giovanni sempre presente con la famiglia Vallavanti e Antonio alle cucine hanno creato un momento epico al Bar Monte Lama.

MONTE LAMA PROTEZIONE CIVILE

Sicuramente la risalita dell’omonimo monte è stata più facile del solito in quanto era il lato “corto”. Momento di insicurezza quando abbiamo ravvisato problemi di cataste di legna sul percorso, prontamente risolte da Armando che si è arrampicato in men che non si dica da Castello di Bardi nel bosco alla velocità di chilometro verticale mettendo qualche balisaggio tolto in precedenza, di aiuto fondamentale. Restando inoltre a presidio della zona. Ad aspettare gli ultimi e magari con qualche recupero di troppo il sempre presente Battista Rampoldi, finisher 2009, col prezioso 9 posti di PGL rent.

Castello di Bardi… Cosa dire di questo maniero, un prezioso segnale distintivo della nostra gara, del nostro voler fare sempre meglio, nonostante sia un fortezza e non sia adatto ad accogliere gare, ma volete mettere la pelle d’oca nel vederlo stagliarsi arroccato sul roccione di diaspro rosso mentre si arriva dal Lama? Ben gestito dall’attento Armando (quello che messo e poi rimesso le balise sul Lama) con Alfia, Grazia Barp in cucina, Paolo Speroni e Carlo Galli alle tastiere dello spogliatoio gentilmente concesso da LA SPORTIVA associazione calcio di Bardi, Luigi Porcari, uomo Fiasp dalle mille risorse gastronomiche, Cecilia e Bubu con la supervisione di Fabrizio Costa e gentil consorte.

OSACCA! NELL'ALTO DEI CIELI...

Andando verso Osacca il viaggio è stato lungo, ma vi abbiamo evitato un salitone mozza gambe, La Brugnola prima di Osacca, che avrebbe spaccato il fiato anche ai più forti. Variante turistica sulla Via degli Abati, molto apprezzata e con buona pace di chi sul percorso non ci ha fatto passare di fianco alla sua casa perché diceva, che lo avremmo disturbato nella notte. Pace a lui e all’anima sua. Noi siam passati.

Dopo le salamelle a Osacca e la convivialità di Mirko e Luigi, sindaci ad honorem indiscussi del paesello in sasso, sono arrivati i sorrisi (con fragole e macedonia) di Ilaria e amici aiutandovi a digerire non solo le salamelle di Osacca ma anche la discesa nell’orrido del Vona per farvi arrivare a Borgotaro. Terra del fungo porcino i.g.p. e dei guadi tanto acclamati che hanno sicuramente avuto due effetti….alleviare dalla calura con le fresche acque e cuocere la pelle dei piedi con qualche vescica di troppo.

La soglia psicologica di attraversamento dei fatidici 90 km è stata devastanti per molti, molti i ritiri ma giusto per ringraziare l’impegno massimale di Roberto Terroni, secondo da destra nella foto sopra con le autorità presenti sindaco e consiglieri comunali e regionali e Adriano Colombini anima del Cai Alta Val Taro, i factotum della Banda Borgo Val di Taro presidio dei Camminatori di vecchia data, ma solo la data che lo spirito è sempre giovane, inoltre apporto fondamentale del sempre presente medico dr.Enrico Ori nella foto accanto a me, poi lo Chalet del Molinatico ed il ristoro di Belforte a casa (letteralmente) di Chiara con il circolino a gestire un presidio da 18 ore !!

Vogliamo parlare del guado dopo le cascate del Cogena ? Odiato e amato da tutti, chi è passato oltre avrà le foto più belle e significative di tutta la sua carriera trailistica. E quel ponte sghembo fatto di ferro grigliato che sembra cadere da un momento all’altro ma molto più saldo di tutti i ponti autostradali….

Ecco, vi aspettavate un resoconto tranquillo? Con Abbots non è così anche per me scrivere queste righe è costato qualche ora di lettura e rilettura costellate di emozioni ri-vissute con l’animo pieno di tanti anni di racconti, di storie da caminetto, di volti amici e di brindisi alla corsa più pazza e spettacolarmente presente nel profondo della nostra anima.

I nostri speaker sempre attenti e presenti per dare un senso festoso agli arrivi con il multi sportivo e sempre allegro Gianluca “Cine” Corti e l’istrionico Marco Canistri…presente all’arrivo fino alle due di notte della domenica…

Ultimi ringraziamenti ma non ultimi come si dice… a mia moglie, compagna e assolutamente fondamentale macchina organizzatrice, ad Elisa che ad un certo punto non ce l’ha fatta e preso un tracker, zaino e due borracce nel tardo pomeriggio si è fatta la “passeggiata” di sei ore sul percorso della 35 salutando tanti concorrenti…

Poi chi ci ha supportato, in ordine quasi sparso: Topo Athletic con Paolo Padovani, Enervit con Luca Talini, Barilla, Parmigiano Reggiano, Fungo Porcino Borgo Val di Taro, Rock Experience Daniel Bocchi, Birrificio Farnese, Corsiva per i giacconi del pacco gara, Trs calze, Bongiorni Vini, Lara creatrice delle fasce per le premiazioni, Filippo Cesario Costruzioni, 118 Val d’Arda e Val Taro, Protezione Civile Bardi, Quattrini Bus, le amministrazioni di Bobbio, Coli, Farini, Bardi, Borgo Val di Taro, Racephoto, Circolino di Belforte, i ragazzi della 100 miglia del Monviso…e le medaglie di Modern Forms Polska !!!

PER ASPERA AD ASTRA….COSA VI ASPETTAVATE….BACI E ABBRACCI….!!!

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ABBOTS WAY 2024. LE CLASSIFICHE.

Il giorno dopo, the day after, nel vero senso della parola, abbiamo le classifiche per cominciare questa restituzione di informazione. Arriveranno anche i file per Utmb e Itra, Duv Statistik.

THE ABBOTS WAY THE SHOT 35K https://wedosport.net/vedi_classifica.cfm?gara=55830

THE ABBOTS WAY ULTRA SHOT 60k https://www.wedosport.net/vedi_classifica.cfm?gara=55829

THE ABBOTS WAY ULTRA TRAIL 123k https://www.wedosport.net/vedi_classifica.cfm?gara=55829

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AW 2024 ULTIME AVVERTENZE

PER CHI VUOLE MANGIARE QUALCOSA PRIMA DELLA PARTENZA, BOBBIO E’ UN PAESE A FORTE VOCAZIONE TURISTICA, (PIU BEL BORGO D’ITALIA 2019) E ANCHE FUORI ORARIO SI TROVANO BAR E SPUNTINERIE SENZA PROBLEMI NELLA PIAZZA DEL DUOMO E NELLA VIA CENTRALE, COMPRESE PIZZE E FOCACCE, CHE PORTA IN PIAZZA SANTA FARA.

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NEWS 60K/123K – LOGISTICA BARDI

  1. ARRIVO NEL CASTELLO DI BARDI DOVE SI TROVA WEDOSPORT CON TAPPETINO CHECK POINT E RILEVAZIONE TEMPO FINALE.
  2. DOCCE PRESSO CAMPO SPORTIVO NUOVO A 600 METRI DAL CASTELLO, DOVE TROVERETE LE BORSE DEL VOSTRO CAMBIO E AMBIENTE AMPIO E RISCALDATO.
  3. PRESSO IL CAMPO SPORTIVO C’E’ UN AMPIO PARCHEGGIO DA DOVE PARTE IL BUS NAVETTA PER BOBBIO ORE 12.00.
  4. NEL CASTELLO SONO PRESENTI I BAGNI DI FIANCO AL RISTORO, MA NON C’E’ POSSIBILITA’ DI DOCCIA.
  5. NELLA FOTO DELLA CARTINA E’ EVIDENZIATO IL TRAGITTO PER ANDARE DAL CASTELLO AL CAMPO SPORTIVO. 600 METRI.
  6. ASSISTENZA NON PERMESSA ALL’INTERNO DEL CASTELLO.
  1. I PARTECIPANTI ALLA GARA 123K ULTRATRAIL, TRANSITERANNO OBBLIGATORIAMENTE NEL CASTELLO DOVE VERRA’ RILEVATO IL TEMPO DI TRANSITO CON TAPPETINO CHECK POINT, PENA LA SQUALIFICA SE NON RILEVATO.
  2. GLI INDUMENTI PER IL CAMBIO DI META’ GARA SONO NEI SALONI DEL CASTELLO DI FIANCO AL RISTORO.
  3. NEL CASTELLO SONO PRESENTI I BAGNI SEMPRE DI FIANCO AL RISTORO MA NON C’E’ POSSIBILITA’ DI DOCCIA.
  4. ASSISTENZA NON PERMESSA ALL’INTERNO DEL CASTELLO.
  5. IN CASO DI EVENTUALE RITIRO NELLA 123K C’E’ POSSIBILITA’ DI DOCCIA PRESSO GLI SPOGLIATOI DEL CAMPO SPORTIVO COME PER LA 60K.
  6. RICORDATE CHE IL VOSTRO BUS QUEST’ANNO PARTE DA BORGO VAL DI TARO (SEDE DEL NUOVO ARRIVO) ORE 12.00 PRESSO PARCHEGGIO CACCHIOLI/PALARASCHI E NON DA PONTREMOLI COME NEGLI ANNI PASSATI.
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ABBOTS WAY 2024. LA BELLA E LA BESTIA. LA 35K.

Eccoci a descrivere la nuova 35k Abbots 2024. La bella per i fantastici paesaggi boschivi appenninici ma un pochino bestia che andrà presa con le molle, per l’impegno finale che passerà nelle gambe di tutti. Shot35 o Ultra123 che sia…

Con partenza e arrivo a Borgo Val di Taro. La spieghiamo per sommi capi, per intuito personale, per emozioni a non finire e per definire un qualcosa forse di indefinibile e che vi prenderà semplicemente come una grande sensazione di avventura. Il tutto inserito in un immenso contesto naturale, fatto di terra, acqua e cielo, alberi secolari e casette perdute dei tempi antichi.

Si parte (o si transita per chi fa la 125k) per Borgo val di Taro (Pr) dove abbiamo i primi 3/4 km facili facili. I primi tratti di asfalto si alternano intersecandosi con i sentieri che iniziano a salire, ci si avvicina all’ingresso sulle montagne circostanti, famose per il fungo porcino IGT ma che vi stupiranno per le immense foreste.

Sono piccole strade forestali, sentieri che si inerpicano e che arriveranno a 1300 slm. Non si tocca il Monte Molinatico, ma ci si avvicina di tanto, nel lussureggiante mondo di faggi, querce e castagni. Abbiamo il primo ristoro allo Chalet del Molinatico, dove un ampio parcheggio permette di assistere anche a chi non farà la gara, ma che desidera seguire i propri cari in questa avventura, ascoltando di tanto in tanto il vociare confuso e cinguettante degli uccelli numerosi e sempre presenti.

Da qui inizia una selva di single track, preceduti da un ampio stradone forestale, che vi immetterà nel dedalo di ruscelli, cascate, pinete e vi porterà su costoni rocciosi, con roccia nera, al secondo ristoro di Belforte, anch’esso avvicinabile in auto ad una decina di km da Borgotaro. Passando per le Cascate del Cogena e attraversando le sue profonde valli.

Sono tanti i metri di dislivello di questo tratto, che pur avendolo fatto di persona, il GPS, Basecamp e altri software restituiscono sempre diversi ma tutti si attorcigliano a circa 1600/1700 totali. i km possono arrivare a 36…ma niente paura, scorrono troppo veloci per accorgersi della distanza reale.

Varietà di paesaggio, salite e discese in alternanza continua, ruscelli dove ci si rinfresca in caso di caldo, fontane segnalate che vi aiuteranno nell’approvvigionamento idrico oltre ai due ristori del km 12 e del 22.

Sarà un continuo saliscendi che vi permetterà di respirare ma dopo un poco si riprenderà ciò che vi ha dato, sembra di essere in altri paesi, forse nord-europei forse chissà, ad ognuno la propria personale interpretazione. Sicuramente la parte migliore è nel comprendere poco alla volta che uscire da quel mondo sarà un piccolo dispiacere, ma che vi invoglierà a riprovare quei luoghi e quelle sensazioni…

CONSIDERAZIONI FINALI…Per chi la fa in gara Shot da 35, nudi e crudi, sarà una sparata epocale, densa di emozioni e stupore, mentre per chi avrà la fortuna di poter ripartire integro dal 90°km nella Ultra, consigliamo di prenderla con calma, di resistere mentalmente e soprattutto di risparmiare le gambe nei primi 60, per godersi questi stupendi luoghi. Per chi, invece, ci arriva di notte sarà comunque una fantastica esperienza, fatta di sudore, acqua, respiri affannosi ma ampi, a pieni polmoni.

PER ASPERA AD ASTRA

ELISA E ROBERTO, CON IL SOTTOSCRITTO DIETRO AL CELLULARE, DURANTE LA PROVA DEFINITIVA DI DOMENICA 17 MARZO.

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