Yassine Rachik contro la federazione per la mancata convocazione

Yassine Rachik contro la Fidal, dopo un anno e mezzo idilliaco il primo contrasto con il maratoneta di Castelli Calepio che sbotta per la mancata convocazione ai mondiali di Maratona, e sembra aver ragione. I tempi quanto meno danno ragione al neo italiano che aveva fatto registrare tempi di tutto rispetto 2 ore 13’22”, tempo migliore di quel Daniele Meucci che ai mondiali ci sarà ed anche un sito autorevole come Atletica Live commenta la vicenda Rachik.

Yassin aveva infatti corso al suo esordio nella maratona di Milano ai primi di aprile in 2h13’22”. A conti fatti il secondo tempo dell’anno alle spalle del 2h12’26” ottenuto da Stefano La Rosa a Conegliano. Di fatto, poi, a Londra ci andranno proprio La Rosa e Daniele Meucci, autore di un 2h16’06” nell’anonimato della maratona di Rimini.

Niente da fare quindi per Rachik, classe 1993, e uno dei maratoneti azzurri nettamente più giovani (si pensi anche ad ) in una realtà come quella italiana dove l’approccio a questa specialità avviene molto in là con l’età.

L’esclusione di Rachik fa rumore tanto quanto quelle delle possibili 3 maratonete azzurre: assente Valeria Straneo (come se fosse l’unica titolata a rappresentare degnamente l’Italia) si è deciso di non portare alcuna specialista dei 42 km su strada, nonostante vi fossero numerose atlete in possesso del minimo.

Numerose e soprattutto tra le quali c’era un’atleta come , capace di correre quest’anno (non anni fa) in 2h29′, tempo di assoluto rispetto. Proprio a causa del silenzio della Federazione, il coach storico della Incerti, , aveva scritto una lettera aperta ripresa e pubblicata dalla , raccontando come la sua pupilla fosse stata accantonata, e come già dopo la rinuncia della Straneo, nessuna maratoneta sarebbe stata portata a Londra.

Insomma, un movimento così vincente come il nostro, soprattutto negli ultimi anni, come avrebbe potuto reclutare atleti che avrebbero potuto arrivare nelle retrovie? Che figura ci avrebbero fatto fare?