Perché Bergamo non sarà mai all’altezza di una maratona

Code e strombazzamenti ad ogni incrocio a causa del traffico bloccato per far passare gli atleti in gara, questo l’appoggio di Bergamo a chi ha preso parte alla Mezza Maratona di Bergamo. Torna la mezza maratona ma tornano anche le solite polemiche che accompagnato la manifestazione podistica che da anni tenta ti trovar fortuna anche nel capoluogo orobico. Da anni la maratona prima e la mezza poi hanno tentato di portare a Bergamo una manifestazione di caratura nazionale, senza riuscirci, il problema però rimane uno solo e sembra essere insormontabile, la mentalità di chi vive a Bergamo. Mentre in altre città i rumori dei clacson sono sostituiti dagli applausi e dalla civiltà delle persone, a Bergamo i corridori sono accolti dalle polemiche e dalle proteste di chi all’auto proprio non riesce a fare a meno e di chi vuole continuare a pensare alla città sempre e solo a disposizione degli automobilisti. Sul lago d’Iseo la viabilità viene vietata alle automobili per due giorni all’anno, la statale 42 viene chiusa per una mattinata per la Dieci Miglia del Castello, a Bergamo invece non si può vietare momentaneamente l’accesso a qualche via del centro. Qualcuno su Facebook paragona giustamente come i problemi portati dal calcio non sono accompagnati dalle stesse polemiche, vero, ma si sa per il calcio si fa ogni tipo di sacrificio, l’atletica invece viene considerata superflua. Inutile dire come tantissime altre grandi città nel mondo hanno la propria maratona con la quale il traffico convive da tempo senza problemi, Bergamo invece, che voleva diventare capitale europea della cultura, dimostra ancora una volta quanto debba lavorare sulla “cultura sportiva” vera.

One comment

  1. Ci ho pensato prima di lasciare un commento, perchè non so se riuscirò a spiegarmi nel giusto modo. Lavoro quando gli altri fanno festa e ne sono contento, lavoro di più quando gli altri fanno festa e quindi sono interessato alle manifestazioni che “portano gente” a Bergamo. Stamattina però anche io ho avuto dei forti disagi creati dalla mezza maratona. Amo lo sport, non amo il calcio, ma capisco la passione e capisco il suo sfogo nell’articolo. Sarebbe forse ora però di ripensare il modo di “creare” manifestazioni di respiro internazionale e non giustificarle con un’ordinananza comunale e non inserirle sul territorio. Ho altri esempi in testa oltre a quello di oggi che impediscono che il resto delle persone, cioè la parte meno direttamente interessata (magari deve andare a lavorare), possa compiere i propri impegni con la normale puntualità. Oggi gli interessi di ognuno di noi si sono di molto differenziati rispetto ad un tempo e solo rivedendo le metodologie di organizzazione delle cose si può integrare e ottenere così risultati importanti. Non è forse vero che se nel prossimo anno fino alla prossima edizione, si lavorasse per far si che nel bene e nel male tutti i bergamaschi continuino a parlarne, questo porterebbe una consapevolezza dello svolgimento della mezza che non desterebbe sorprese a nessuno? E allora ripensare il Marketing in modo più ad personam e non basarsi solo su pubblicazioni cartacee o televisive locali. Esempio: donare nei prossimi mesi a tutti gli esercizi commerciali di Bergamo una mascotte della manifestazione che “contenga” una parte informativa e che tenga vivo l’argomento. Questo vuole essere solo un suggerimento “di cuore” e non una critica. Tenete duro, ma i bergamaschi che devono cambiare non possono essere sempre quegli altri.
    Grazie
    Paolo Chiari

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