Osio Sopra, la polemica della pista continua

Campo di Osio Sopra, arriva una prima risposta su Facebook da ‘Simo Bracchi’, probabilmente Simone Bracchi, che non vuole replicare direttamente a noi ma che replica direttamente al post di ‘Quelli di Osio Sopra’ spiegando la situazione dal punto di vista della Polisportiva, almeno da quanto si capisce dalla risposta. Per Bracchi non ci sarebbe stata collaborazione da parte dei podisti che entravano sul campo e spostavano tubi e carrelli:

“Il sottoscritto unitamente a un gruppo di altre persone appassionate di running abbiamo individuato la pista di atletica sita nel vostro comune, come luogo dei nostri allenamenti settimanali programmati il martedi con ritrovo alle 18,30”. Io aggiungerei anche “senza chiedere niente a nessuno”. “”L’iniziativa è piaciuta e ha preso piede fino a coinvolgere anche una decina di runners per allenamento con tanto di programmi e tabelle di allenamento pubblicati anche in rete””. Sempre senza chiedere niente a nessuno. “”Ma veniamo al dunque; alcuni corridori amici del gruppo mi hanno segnalato che dei dirigenti della Sezione Calcio si lamentavano della nostra presenza con diverse motivazioni.”” Si possono specificare le motivazioni? Tipo, forse, quella di non calpestare il manto erboso? “”La discussione si è infine animata degradando quando , portando come nostro esempio di impegno , passione , serietà e anche collaborazione, alcuni lavoretti di piccola manutenzione effettuati dal sottoscritto in piena autonomia sulla pista stessa, pulizia della prima corsia ricoperta di ghiaia, asporto delle zone erbose, e verniciatura delle linee di partenza/arrivo”” E com’è che ogni mattina trovavo tubi e carrelli, lasciati da me sulla parte asfaltata, spostati sull’erba? Sarò forse stronzo a lasciarli sull’asfalto anziché sull’erba? O probabilmente perché qualcosa lasciato a lungo su di un manto erboso lascia l’erba schiacciata facendola marcire… mmmm sarà perché son stronzo… O vogliam parlare delle volte che ho dovuto dire:<<potete uscire dal campo per favore? Sulla pista va bene ma nel campo no, grazie. Poi se vi vedono vi mandano via>>. Alla fine vi siete fatti mandare via.”

Qualcun altro commenta: Ma non c’era posto per tutte e due? Forsi si, perchè spesso, e capita anche in altri comuni., la pista di atletica è vista come una sorta di magazzino dove mettere tranquillamente cartelloni pubblicitari, arnesi e altro ancora. Perchè un atleta deve spostare i tubi per poter correre e rimetterli poi sulla pista? I tubi vanno messi in magazzino. Come i calciatori non vogliono che i tubi siano sull’erba, i podisti non li vogliono sulla pista. Perchè non si può calpestare il prato? Forse i calciatori volano? E allora i calciatori possono calpestare la pista? I tacchetti da calcio si sa rovinano la pista. Insomma, un po’ più di comprensione avrebbe risolto il problema ma qui, a quanto pare si è arrivati subito al muro contro muro e la Polisportiva ha usato il mezzo più rapido, chiudere i cancelli, visto che Bracchi non risponde e il messaggio inviato all’amministrazione comunale non ha avuto ancora esito, attendiamo una risposta ufficiale.

One comment

  1. riprendo i commenti del SIg. Simo Bracchi per alcune precisazioni.
    Relativamente al nostro gruppo di Runners (i frequentatori del martedì) e chiaramente non posso rispondere di altri frequentatori che non conosco, posso dire che non corrisponde a verità l’affermazione che nessuno abbia chiesto il permesso in quanto una sorta di dialogo tra alcuni dirigenti del calcio c’è stata tant’è che alcune informazioni ci sono state fornite. Ad esempio sapevamo che la motivazione principale dei disturbi lamentati riguardava il fatto che la nostra presenza rappresentava una sorta di distrazione nei confronti dei giovani calciatori in allenamento, semmai potessero imparare cosa significa fatica e impegno nell’allenarsi. Per quanto riguarda manomissioni o spostamenti di attrezzature varie posso confermare che in certe occasioni ci è capitato di accostare al cordolo della pista i tubi in gomma utilizzati per l’irrigazione del campo giusto per liberare la prima e unica corsia che normalmente utilizzavamo. Il tutto è sempre stato fatto con garbo e rispetto, prestando sempre attenzione al famoso manto erboso che sapevamo essere intoccabile. Non c’è dubbio che ora si corra il rischio di generalizzare e di fare di tutta l’erba un sol fascio, raccogliendo qua e là episodi capitati a chicchessia e utilizzandoli a supporto delle proprie motivazioni. Per tale ragione il sottoscritto ritiene ampiamente chiusa la vicenda, della quale resterà il vivo ricordo della Pista di Osio Sopra come deposito attrezzi della sezione calcio anzichè come struttura per praticare sport,.
    GIAN FRANCO MAZZUCCHELLI

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