Michele Oberti: “Nel 2013 pensavo di smettere, poi sono diventato campione italiano e miglior atleta lombardo”

È stato l’atleta dell’anno 2013 in Lombardia ed una delle sorprese dell’atletica a livello nazionale, lui è l’highlander del mezzo fondo, lui è  Michele Oberti, nato a Trescore Balneario il 29/07/1987 ma da sempre residente a Torre De Roveri. Questa l’intervista rilasciata a Corribergamo del forte mezzofondista orobico.
“Sono diplomato perito elettrotecnico e lavoro da settembre 2008 per Fassi, azienda metalmeccanica di Albino, come impiegato tecnico. Oltre la corsa, che lavorando assorbe quasi tutto il mio tempo libero, mi piace leggere e, quando riesco, mi piace viaggiare in compagnia della mia fidanzata Claudia. Ho iniziato a correre praticamente a 6 anni. La domenica con mio padre si andava a fare le non competitive. Ho fatto tutte le varie categorie giovanili ma sempre solo divertendomi, senza allenatore e quindi quasi senza mai allenarmi. Ho cominciato seriamente da allievo passando all’Atletica Bergamo, allenato da Saro Naso. La prima medaglia che ho vinto è arrivata ai campionati italiani allievi,cioè nel 2003 dove ho vinto il bronzo negli 800 metri. Il successo più inaspettato nel 2006: altro bronzo ai campionati italiani promesse, sempre negli 800 metri. E grande soddisfazione nel 2012 con l’argento ai campionati italiani assoluti indoor sempre sugli 800”.
Nel 2013 qualche complicazione e poi la svolta: “L’anno 2013 è iniziato malissimo e ho pensato seriamente di smettere. Poi grazie a qualche gara andata bene ho preso coraggio cominciando a correre sui miei livelli. Quindi mi sono ritrovato in un mese e mezzo dal voler smettere a essere campione italiano. Davvero ci ho impiegato un po’ a metabolizzare la cosa, e con la convocazione in nazionale mi sono trovato al settimo cielo. Il premio come atleta dell’anno lombardo lo vedo come un premio alla carriera vissuta da atleta lombardo”. E ora il 2014: “Intanto nel 2014 non vedo l’ora di poter tornare a gareggiare e dimostrare che tutti i riconoscimenti che mi sono stati assegnati sono meritati. Spero di poter semplicemente dimostrare ancora quanto valgo e poter dire ancora la mia a livello nazionale. E magari provarci anche fuori dai nostri confini. Per le squadre militari purtroppo ormai sono troppo vecchio, preferiscono puntare su ragazzi più giovani. Io farò del mio meglio per provare a fargli cambiare idea”.