Il Colombina Trail… corso e raccontato

Accendo l’auto, sono quasi le 8 e il display da 6 gradi, clima decisamente frizzante per questa Colombina Trail. Arrivo a Bossico e per fortuna il sole inizia già a scaldare la giornata anche se la temperatura rimarrà sempre fresca, insomma una giornata adatta ad una gara. Il via è dalla piazza di Bossico davanti a molta gente. Si parte e si lascia subito il centro storico per immergerci nella pineta di Bossico, la strada prima scende e poi inizia a salire dolcemente verso la pozza d’ast. Dopo qualche chilometro si arriva alla chiesetta dei caduti percorrendo una mulattiera larga e ben battuta. Dalla pozza inizia l’ultimo tratto di avvicinamento alla località San Fermo, chiesetta posta ai piedi del monte Colombina. Qui dopo un breve tratto in pianura che ti fa respirare inizia il vero muro, una via crucis che porta verso la ‘cima Coppi della gara’ la croce posta in cima al monte. Qui il freddo si fa sentire, braccia e gambe sono intorpidite e il ripido sentiero fa il resto. Qui bisogna insomma stringere i denti ed andare avanti. Alla fine il sentiero si fa più dolce e si inizia ad andare verso la croce e qui capisci perchè hai sopportato tutta la fatica dell’ascesa. Il panorama è unico, si vede tutto, la valle Camonica, la Presolana velata dalle nubi, il lago d’Iseo e Montisola, la valle Cavallina e in lontananza anche la pianura Padana e gli Appennini. Un panorama unico insomma che ripaga della fatica appena superata. Dalla croce inizia la discesa, tecnica, che ti spezza le gambe, una discesa da prendere con la giusta cautela. Poi ancora la chiesetta di San Fermo e la lunga discesa lungo la pineta. Quando poi inizi a sentire i rumori che arrivano dal centro del paese gli organizzatori ti piazzano un bello scherzetto, si ritorna a salire verso la pozza d’ast anche se ormai non ne hai proprio più. Arrivati alla pozza si torna a scendere ma ancora non basta, all’ultimo chilometro ecco l’ultima salita, un vero muro, pochi metri nei quali è meglio attaccarsi alla staccionata in legno per salire. Superato questo ultimo ostacolo è finita, da qui si va verso il centro e il traguardo… distrutti, ma ne è valsa la pena.