Graziana Pè e Oliviero Bosatelli, i signori del Trail

Tutto come da pronostico, nella Grande corsa bianca ad arrivare per primo al traguardo è stato lui, il favorito della vigilia, Oliviero Bosatelli, il re della Tor des Geants e della Orobie Ultra Trail che ha dominato anche tra le nevi della valle Camonica.
Il trail, 170 Km di lunghezza e circa 7000 m di dislivello positivo, compie un grande giro ad anello, da affrontare in senso antiorario, tra Alta Valle Camonica, Valtellina e Val di Sole con partenza e arrivo a Ponte di Legno, una grande avventura invernale nei boschi dell’alta valle Camonica, una gara per veri esperti dell’ultra trail. Da Ponte di Legno a Vermiglio, da case di Viso al rifugio Antonioli, una fantastica avventura tra le montagne più belle delle Alpi. La gara partita il 23 febbraio ha visto gli atleti risalire prima il Tonale con Oliviero Bosatelli che ha preso subito le redini del comando. LA sfida era tutta tra gli ultimi due vincitori del Tor, Oliviero Bosatelli appunto e il francese Patrick Bohard. “Sono partito in testa – spiega Oliviero Bosatelli – io a piedi e il mio avversario invece con gli sci. Ho patito una crisi e il francese mi ha passato in un punto, poi anche lui al lago del Mortirolo, al 135° chilometro ha avuto un blocco intestinale e lì ho acquisito quella mezz’ora di vantaggio che mi ha permesso di gestire fino al traguardo finale, alle 20,42 di venerdì, dopo quasi 29 ore di gara ho tagliato il traguardo a Ponte di Legno”

Terzo assoluto e secondo nella categoria sci Valerio Mondini. “E’ stata una bellissima esperienza – spiega Bosatelli – la prima in inverno per me, peccato solo per la nebbia e per la neve che non era proprio fresca, altrimenti avremmo potuto godere anche del panorama. Il particolare che ricorderò è l’affetto dei volontari che infreddoliti aspettavano gli atleti nei vari punti ristoro”. Una carriera quella di Oliviero Bosatelli, classe 1969, esplosa all’improvviso e nata quasi per caso. “Fino a 27 anni corricchiavo, poi ho smesso per anni. Due anni fa sentendo che avevano organizzato la Orobie Ultra Trail ho deciso di provare a cimentarmi in questa gara che attraversa le prealpi orobiche e sono arrivato al secondo posto. Da lì ho iniziato ad allenarmi e l’anno scorso ho vinto la Orobie e soprattutto il Tor Des Geants che è la gara più importante e dura del Trail. Oggi mi alleno con più regolarità, il tempo da dedicare agli allenamenti dipende molto dal periodo dell’anno, quest’anno gli obiettivi principali rimangono il Tor des Geants e se riesco anche la OUT, tutto dipende dalle ferie e dai permessi che riesco ad ottenere”. Proprio così, perchè la vita di un ultra trailer rimane sempre legata al proprio lavoro: “Io faccio il vigile del fuoco e nel tempo libero aiuto mia moglie al bar che è a conduzione familiare. Inoltre sto costruendo la casa, il poco tempo che mi rimane lo dedico all’allenamento. Sto pensando anche di candidarmi alle prossime elezioni amministrative a Gandino, il mio paese, ma solo come eventuale consigliere comunale, anche se la decisione definitiva non l’ho presa”. Ma cosa serve per arrivare primi in una gara senza sosta in alta montagna che può superare i 300 chilometri? “C’è da sconfiggere la fatica, il sonno, serve molto allenamento ma prima ancora credo che serva la ‘testa’, la mente può molto in queste gare, forse più del fisico e dell’allenamento. Bisogna avere la caparbietà per superare le crisi che vengono di sicuro, per questo ogni atleta che taglia il traguardo finale in qualche modo è un vincitore, perchè riesce a superare la sua fatica, la stanchezza fisica e mentale”.

Dal lago d’Iseo al trionfo in alta valle Camonica, a vincere è stata Graziana Pè, anche lei grande protagonista, oggi testimonial della Noth face. L’ormai ex parrucchiera volante non ha avuto rivali ed è giunta al traguardo sabato mattina alle ore 4.00 dopo 36 ore di corsa. “E’ stata una bellissima esperienza – spiega Graziana Pè – la prima in inverno e credo proprio che dopo questa ne farò molte altre. E’ stato un bellissimo viaggio tra montagne meravigliose, la difficoltà è stata prima di tutto il terreno con neve marcia e lo zaino che era abbastanza pesante. La fatica è stata molta e se non avessi avuto la compagnia di altri due atleti forse non l’avrei finita. Ora gli appuntamenti più importanti saranno alle Tenerife e il grand raid dei Pirenei”. Una specialità quella dell’ultra trail sulla quale Graziana si è affacciata partendo dalla Valle Seriana con l’IZ Skyrace. Le prime corse in montagna le ho fatte con Cinzia Bertasa e Marco Zanchi, poi ho proseguito con il trail ed oggi sono testimonial della North Face ed ho lasciato il mio lavoro da parrucchiera potendomi così dedicare totalmente allo sport che è diventato la mia vita. Per fare queste gare serve soprattutto la testa, poi le gambe vanno da sole, basta un po’ di allenamento. Io lo dico sempre, chi vuole fare una di queste gare deve capire che l’80% si corre con la mente, per la Grande corsa bianca questo fattore sale al 90% perchè stata una questione quasi unicamente di forza di volontà”.

Nella gara da 80 Km hanno invece primeggiato gli atleti in bicicletta: primi tre posti per Michele Fantoli (ora di arrivo venerdì ore 04.07 dopo oltre7 ore di gara), Filippo Sensoli (ore 04.21) e Silvio Duchi (ore 05.32). Tra di essi si è inserito il musher Rinaldo Marioli con la sua muta di 4 cani. Prima donna e prima runner assoluta Laura Besseghini, forte atleta proveniente dallo scialpinismo agonistico.