Cinzia Bertasa seconda sugli Appennini all’Abbots Way

26-27 aprile 2014 – Un tracciato di 125 km con partenza da Pontremoli e arrivo a Bobbio nella cornice naturalistica degli Appennini, questa la settima edizione dell’Abbots Way, ultratrail sulla Via degli Abati, dislivello positivo di 5500 m. Vincono Alessandro Brunetti in 15h29’22” e al femminile Katia Fori, seconda assoluta, in 15h36’18”. Cinzia Bertasa è la seconda donna, quinta assoluta, in 15h58’51”. Quarta al femminile Simonetta Castelli in 19h52’12”.

Questo il commento degli organizzatori (lupidappennino.wordpress.com)
The Abbots Way 2014 – Immagini di una corsa nel tempo
Abbots Way 2014Il giorno volge al termine e non si può dire che sia stato un giorno lungo. Piuttosto sono stati diversi giorni lunghi. Lunghi come l’Abbots, viva e vivace come non mai. Nervosa, aspra, codigna, un vero dedalo di emozioni, sudore, fango in un’arena fatta di colori di primavera e di cupi presagi. Il terreno molle ha appesantito tutto, specialmente gli uomini, nel clima mendace nel sabato mattina, ingannevole e traditore, con un caldo quasi innaturale e conseguente pioggia con sferzate di vento nel primo pomeriggio. Alcune le vittime di tutto ciò, forse inesperte, hanno sofferto il cambiamento, ma con questa grande e medievale tenzone sull’Abbots si è giocato tutto. Senza pietà. Ancora una volta il viaggio si è palesato come tale, tanti incontri, ognuno con la propria verità, ci si sente un pò condottieri, cavalieri. In un altro tempo.
Per la cronaca tra le donne vince Katia Fori davanti a Cinzia Bertasa e Cristina Tasselli poi Simonetta Castelli e Ilaria Pozzi. Tra gli uomini un grande Alessandro Brunetti, davanti ad un oramai grande Andrea Rebeschi e all’atleta di Tecnica Roberto “Fluido” Beretta. Enrico Bartolini e il sempre ottimo Schneider seguono di poco. PRONTI, AI POSTI, VIAAAA! Saranno stati i movimenti stridenti delle stringhe inzuppate o qualche imprecazione nello scivolare lungo il sentiero, mai come questa edizione ho avuto la grande sensazione di sfida epocale. Tanti ritiri, ma tante battaglie. A sostenere queste battaglie cerano i castelli, vere roccaforti a presidio delle anime in tenzone. Il castello del Piagnaro che protegge i suoi fidi nella prima notte facendoli riposare tranquilli prima della battaglia, i ponti medievali come quello della Cresa, il castello di Bardi che segna il passo e traccia il percorso, si passa oramai da nuove costruzioni che vedono transitare la corsa. Il ristoro di Molino dei Mortè sopra Farini, custode di passione sportiva e preziosa spalla nell’ultima salita al 96°km verso la Sella dei Generali. Ad accogliere a Bobbio il Castello Malaspina o la più pacata Abbazia, custodi tutti di una storia preziosa e millenaria. Come la chiama Alexander Geronazzo… la Signora Abbots.