Chiavenna-Lagunc, Galassi seconda

Gara intensa al Kilometro Verticale dei record, nessuno sotto il muro dei 31’ con il Valdostano che si prende il lusso di battere Bugge e Mamu. Nella gara donne è il grande giorno di Elisa Compagnoni !

Non fosse il vertical dei record, una gara a cronometro con partenze individuali, una sparata dove non c’è il tempo nemmeno per avere il dubbio se dare tutto o no, allora parleremmo di “gara tattica”.

Sulla linea dello start, adiacente alla chiesa di Loreto, questa mattina i volti di big erano concentrati ed indagatori.

Ognuno a darsi la carica, a cercare il giusto equilibrio per sprigionare il massimo sforzo sui gradini naturali della sempre pittoresca e suggestiva “strada dei Morti di Pianazzola”, ma con un occhio all’avversario, quasi a volerne carpire dubbi o debolezze, perché anche questa volta al Kilometro Verticale Chiavenna-Lagunc c’era il meglio, una concentrazione di campioni garanzia di spettacolo e sfide all’ultimo respiro.

Così è stato, con il contorno di una bella mattinata autunnale, temperature perfette per correre e fare fatica ed oltre 170 atleti al via che ancora una volta certificano l’appeal dell’evento organizzato dal team di Nicola Del Curto.

Una due giorni di sport e spettacolo, con un occhio alla beneficenza ed alla solidarietà. La manifestazione ha preso infatti il via come consuetudine con l’happening in rosa del Sabato Pomeriggio in Piazza Bertacchi. Il comitato organizzatore del Kilometro Verticale con le associazioni Gianluigi Nonini, Donne in Rosa e AIDO Samolaco-Valchiavenna hanno dato vita anche quest’anno alla “Corsa coi Campioni – Insieme per la Vita”, una camminata benefica per le vie del centro storico conclusa con una merenda in piazza, musica e l’emozionante presentazione dei Top Runners che si sono cosi presentati al numeroso pubblico accorso a dare il proprio contributo per la raccolta fondi destinati alla ricerca contro il cancro.

Poi la domenica, la gara, lo spettacolo del km Verticale più veloce del mondo.

Tocca alla gara donne aprire le danze, ed a rispondere presente è la valtellinese Elisa Compagnoni. Dopo tanti piazzamenti è il giorno della grande gioia per la portacolori dell’Atletica Alta Valtellina di Adriano Greco. Vince la gara in 43’35” staccando di solo 10” la toscana della Recastello Radici Group Samantha Galassi. Il podio si completa con l’elvetica vice campione del mondo di ski alp Arina Riatsch, per lei 43’55” utili a permetterle di staccare Alessandra Valgoi, ottima 4^ in 44’20”.

Le prime parole di un’incredula Elisa Compagnoni esprimono tutta la sorpresa: << Se prima della partenza mi avessero detto che vincevo avrei detto che stavano scherzando, mi sembrava impossibile. Ed invece è andata così ed ancora non ci credo >

Samantha Galassi, battuta ma determinata a tornare : << non è il mio miglior crono qui, e per 10 secondi devono dire addio alla vittoria. Ma qui ci torno perché prima o poi voglio provare anche io a mettere il mio nome in questo albo d’oro >>

Se tutto o quasi è stato rispettato nella gara femminile, grosse sorprese in quella maschile che oltre all’epilogo imprevedibile in cima alla classifica ha regalato colpi di scena a ripetizione.

La headline del giorno è senza dubbio il trionfo del valdostano Henri Aymonod. L’atleta della Corrintime conferma tutto il proprio valore nelle gare vertical, sale a Lagunc in 32’14” e stacca quella vittoria che sognava e che da domani metterà in bella mostra in una bacheca che conta già Fully, il Piz-Tri e da oggi tutto il prestigio della Chiavenna-Lagunc.

Per Aymo un crono praticamente fotocopia a quello 2018 del norvegese Johan Bugge, vincitore della passata edizione in 32’13” ed oggi “solo” sul terzo gradino del podio dopo una furibonda battaglia con l’eritreo Petro Mamu. I due super favoriti della vigilia concludono rispettivamente in 32’54”40”’ (Mamu) e 32’55″00”’ (Bugge). Solo pochi decimi permettono così a Mamu di prendersi l’argento di giornata.

La notizia della vittoria dell’azzurro sui due mostri sacri è clamorosa ma anche ciò che accade immediatamente giù dal podio è sorprendente.

Il francese Frederic Tranchand è il crack di giornata, nessuno lo attendeva e nessuno lo aveva annunciato. Chiude in 32’57” e si prende la 4^ piazza davanti ad un altro “outsider” inatteso a questi livelli, il norvegese Torstein Tengsareid che chiude 5° in 33’52”

Nella top ten anche Michele Boscacci (6° in 34’07”), Micha Steiner (7° in 34’16”), Andrea Acquistapace (8° in 34’21”), Bernard Dematteis (9° in 34’22”) e Nicolò Canclini (10° in 34’46”).

Raggiante ed incredulo il vincitore Aymo : << questa mattina era tutto un’incognita. Sono a fine stagione, ho avuto qualche acciacco però oggi sono davvero felice di aver fatto questo risultato qui a Chiavenna. Ho sempre detto che questo per me è il vertical più bello del mondo e quindi vengo sempre molto volentieri. Vincere qui è anche un sogno” La chiosa finale è a due voci con il suo capitano Bernay Dematteis. Quando ad Aymonod chiedono se senza quasi acciacchi avrebbe potuto tentare il record della gara i due scherzano: Aymo: << penso che il tempo di Berny sia incredibile (30’27”, stabilito nel 2013) e che rimarrà al suo posto a lungo >>

Il capitano non si fa pregare: << Se Aymo batte il mio record gli regalo la macchina …. >>

Si assegnavano anche i titoli regionali Master, ecco i campioni lombardi 2019 di Km Vertical FIDAL:

Assoluti: Elisa Compagnoni (Atl. Alta Valtellina) e Henry Aymonod (Corrintime)
Master A: Alessandra Valgoi (Atl. Alta Valtellina) e Emanuele Manzi (US Malonno)
Master B : Sonia De Agostini (GP Valchivenna) e Dario Martocchi (Amici Madonna Della Neve Lagunc)
Master C: Zita Rogantini (GP Valchiavenna) e Attilio Melé (GS Valgerola)
Promesse: Eleonora Fascendini (GP Valchiavenna) e Luca Del Pero (Falchi Lecco)