Bergamo Running Sky, riflessioni sul cambio del regolamento

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di pubblicare questa lettera per non sovrapporla ai risultati del fine settimana. Una lettera di Giacomo Rottoli, skyrunner della Valetudo, che però non sembra essere d’accordo con la decisione presa dal suo presidente Giorgio Pesenti che si è trovato a dover modificare il calcolo della claffifica finale della Bergamo Running Sky.

“Che bella idea questo Circuito, mi ero detto al suo annuncio nei primi mesi dell’anno, condividendo in pieno i principi e gli scopi che i bravi organizzatori si erano prefissati . Avvicinare tanta gente nuova al mondo di questa bellissima disciplina coinvolgendola in 4 gare alla portata di tutti, spalmate su tutto l’arco della stagione, con l’evidente intento di “costringere” chi volesse concorrere a partecipare a tutte le 4 tappe. Alla fine sommatoria dei tempi e il più veloce vince, cosa c’è di più semplice. Già mi immaginavo le dispute con gli amici della “pancia del gruppo“ perché, per chi non  avesse ancora capito il motivo del mio disappunto, il bello di questa formula sarebbe stata proprio la possibilità di lottare per la 27° o la 42° posizione, tanto sappiamo già chi potrà occupare le prime. E invece, cosa succede? Alla Sky del Canto, causa qualche bivio mal segnalato e l’assoluta necessità di tenere sott’occhio un terreno particolarmente infido, alcuni atleti sbagliano percorso, qualcuno lo accorcia e con grande e ammirata sportività si fa “squalificare”, qualcun altro lo allunga e con altrettanta sportività e senza fare troppe polemiche cerca di recuperare quanto più tempo possibile. Se guardiamo la classifica finale, comunque, non troviamo né gli amici Gotti, Rinaldi e Semperboni in 40° posizione né tanto meno il sottoscritto sul podio quindi niente di tragico o irrecuperabile. Due giorni dopo il Comitato organizzatore del Circuito annuncia che, sulla base di questi errori di percorso, il regolamento è stato cambiato: per farla breve il tempo non conta più, vengono assegnati punteggi a scalare (dal 38° al 300° prendono tutti 2 punti), si considereranno i 3 migliori risultati e a chi finisce tutte 4 le gare verrà assegnato un bonus di 10 punti. Cavolo!! E noi “peones“ che avevamo già attivato sulla calcolatrice la funzione per sommare ore, minuti e secondi cosa facciamo? Se finiamo tutte 4 le gare sarà come ai tempi del 6 politico a scuola, ci assegneranno 2+2+2+2+10=18 punti, è come se in una Maratona alle 3.15 fermassero il cronometro e sul sito TDS trovassimo tutti la dicitura “sopra le 3.15“ e un pop-up lampeggiante con scritto: la prossima volta corri più forte. Peccato, a mio avviso il Circuito perde parte dei suoi principi ispiratori “rischiando“, tra l’altro, per quanto riguarda le posizioni di vertice, di avere già un vincitore o una vincitrice prima dell’ultima prova; per evitarlo sarebbe bastato, come si è fatto negli ultimi anni nei campionati italiani, incrementare del 20 o del 25% il punteggio dell’ultima prova che altrimenti rischia di essere ininfluente. So che queste considerazioni non troveranno tutti d’accordo ma da “veterano e raccontatore“ di questo sport mi sembrava giusto esprimerle in modo trasparente. Ci vediamo a Vertova…”.

Le nostre considerazioni: impossibile dire che Giacomo Rottoli esprima un’opizione non condivisibile, ma questo vale se a Carvico fosse andato tutto bene. Rottoli propone di mantenere nella classifica generale la somma dei tempi, in questo caso però, ovviamente secondo noi, avrebbe falsato tutto il circuito perchè atleti che sono stati penalizzati sarebbero stati già tagliati fuori dalla vittoria finale rispetto ad atleti più ‘fortunati’, che magari a Carvico hanno trovato il sentiero giusto. E’ come se un Pantani, un Basso, un Savoldelli, avesse iniziato il Giro d’Italia accusando un ritardo pazzesco a causa di un errore di percorso accumulando magari un ritardo di un’ora sui primi. In quel caso il corridore sarebbe stato già tagliato fuori dalla gara. L’unica fortuna capitata a Carvico, se così vogliamo chiamarla, sta proprio nel fatto che la Sky del Canto era la prima tappa e quindi si era in tempo per mettere la classica pezza. Non avrà il valore del regolamento iniziale, ma quanto meno limita i danni (ovviamente non causati dall’organizzazione del Carvico Skyrunning) della prima prova. E’ una nuova ripartenza, tutto lì con buona pace di chi il percorso lo ha fatto correttamente, lo sport è anche questo.