Banchialem Amodio, l’astro nascente dell’atletica bergamasca si racconta

Lei è una delle atlete emergenti che quest’anno ha raccolto vittorie un po’ ovunque, Banchialem Amodio fa il bilancio di questa stagione che si sta chiudendo, lei che è arrivata in Italia da una terra dove la corsa ce l’hai nel DNA: “Sono stata adottata , insieme a mia sorella dai miei genitori all’età di 5 anni. Sono nata a Dessie (ethiopia), dove ho ancora dei fratelli grandi. Fin da piccola i miei mi hanno fatta praticare molti sport: nuoto, danza, pallavolo roller, per questo motivo che amo fare sport. Ho iniziato a praticate atletica leggera su consiglio di un mio professore delle medie. Ho iniziato alla Virtus per un breve periodo, ma più che correre giocavamo, allora ho detto a mio papà se potevo allenarmi in modo serio. Così mio papà ha trovato una società: Atletica Bergamo ’59. Due volte a settimana mi allenavo lì, seguita da Saro Naso , grazie a mio papà che dopo il lavoro da MIlano , mi veniva a prendere a Crema per portarmi a Bergamo, dopo il lavoro; gli altri giorni mi allenava lui.

Obiettivi:

Il mio obiettivo è quello di correre sempre più veloce, per poter poi fare dell’atletica il mio lavoro. Vorrei poter aver il tempo e i mezzi per potermi dedicare allo sport a 360 gradi, dalla palestra, alla tecnica di corsa alla velocità. Io ho scelto questo sport , per le sensazioni che mi regala, per la varietà(strada, pista, cross).

Gli esordi difficili

Banchialem Amodio racconta gli esordi difficili, tra infortuni e difficoltà dovute alla lontananza da Bergamo: “Quasi ogni giorno ci allenavamo nella via di casa mia di 475 metri. Era difficile riuscire a conciliare tutto, ma soprattutto allenarsi da sola, questo mi pesava veramente tanto tanto. Fra I lavori in pista due volte a settimana con Saro Naso e mio papà ero riuscita ad avere alcuni risultati, quinta ai Cross italiani ed ero andata agli Italiano sui 2000. Sono caduta alla gara e mi sono infortunata, da lì ho avuto il declino, in quanto mi sono fermata e poi ci sono stati problemi vari e la lontananza dalla pista di Bergamo ha complicato le cose, perciò ho smesso di correre. Quando ho iniziato era il 2011 più o meno e poi ho ripreso nel 2015 quando ero iscritta alla Triennale. Qui non ero più seguita da mio papà e dall’Atletica Bergamo, mi sono appoggiata a Marcello de Bernardis, allenatore dell’Estrada, poichè era più vicino a casa mia e riuscivo a gestirmi autonomamente con i mezzi, però era difficile riuscire ad allenarmi regolarmente poichè studiavo a Bergamo. Poi, dato che ero dalla mattina alla sera a Bergamo, a casa ci tornavo solo per dormire, ho deciso di venire a vivere a Bergamo e farmi seguire da Saro Naso, come ai tempi. Anche qui inizialmente è stato difficile riuscire a gestire, lavoro studio (Magistrale Scienze Pedagogiche) e allenamenti, ma vedendo che riuscivo ad ottenere risultati buoni senza troppo allenarmi, grazie anche al supporto di Saro, sto investendo sempre di più nello sport. Mi piace correre, soprattutto per strada, fare tanti chilometri, ma anche andare veloce (cosa che al momento non mi riesce molto bene). Mi piacciono molto le gare, il momento in cui do il meglio di me”