Banchialem Amodio (Atl. Bergamo) terza alla stralivigno

Il cuneese Andrea Aragno ha vinto con un notevole distacco la 21.a Stralivigno, mezza maratona attraverso gli scenari più belli del Piccolo Tibet, ma una gara comunque da ricordare perché ha sancito la sua assoluta superiorità.

A svettare sul gradino più alto del podio è stata anche Federica Proietti, che ha avuto un finale pirotecnico: la romana che vive in Toscana ha subìto per due terzi di gara la superiorità della triatleta ceca Tereza Zimoujanova, poi prima di imboccare la panoramica discesa verso Livigno ha dato una vigorosa accelerata, tanto da presentarsi tutta sola sul traguardo ospitato all’interno dell’apprezzata pista di atletica del Centro Aquagranda.

Una giornata incolore non ha certo frenato i 500 runners arrivati da ogni dove, un numero massimo che gli organizzatori si erano imposti per rispettare le norme di contenimento Covid. Non c’era il sole, è vero, ma le bellezze di Livigno i runners se le sono godute dal primo all’ultimo dei 21 chilometri.
Partenza per la prima volta nella storia della manifestazione all’interno della pista di atletica, poi il lungo carosello multicolore ha infilato la pista ciclabile sfilando per oltre metà gara a fianco del fiume Spoel.

Al maschile, come detto, Andrea Aragno ha messo subito in chiaro le proprie intenzioni. Per una decina di chilometri Fabio Gala ha cercato di resistergli, poi ha preferito mantenere il proprio ritmo. Il distacco a metà gara è salito a 1’10”, ma Aragno non ha desistito e non si è mai concesso nemmeno un attimo di respiro. Da dietro è risalito con grinta e caparbietà il giovane fondista della Valmalenco Lorenzo Moizi, che ha cercato invano di avvicinarsi a Gala, alla fine si è accontentato del terzo gradino del podio, un grande riconoscimento per uno specialista degli sci stretti. Distacchi marcati per gli altri in fila e ai piedi del podio.

Sicuramente più effervescente la gara femminile, con Federica Proietti che ha costruito la sua vittoria risparmiando energie nella prima parte, lasciando alla ceca Zimoujanova l’illusione di una facile vittoria. Ai 12 km il suo vantaggio era di due “tranquilli” minuti, ma Federica Proietti sulla tecnica e ultima salita ha aperto il gas e ha inseguito la sua ‘preda’ fino a che la gara non si è inclinata verso Livigno, una discesa che l’ha vista scendere a tutta e gustarsi gli appalusi del pubblico. L’atleta di Praga probabilmente non se l’aspettava, ed ha subìto l’attacco cercando di contenere anche il rientro dell’etiope, bergamasca di adozione, Banchialem Amodio che però è finita terza ad un minuto dall’argento.

Felicissimo Aragno al traguardo: “È’ la prima volta che cerco di fare la Stralivigno “tirando”, mai avrei pensato di poterla vincere. Ieri ho realizzato di essere tra i papabili, ma la corsa in altura non è il mio forte e fino all’ultimo non sono stato convinto di me. Quando ho visto che nei primi chilometri andavo bene, ho provato ad allungare in ciclabile e sulla salita. A metà gara ero in vantaggio di almeno un minuto e ho continuato a dare il massimo. Gli ultimi tre chilometri sono stati una goduria: è un percorso faticoso ma come sempre affascinante!”

Decisamente sfinita sul traguardo Federica Proietti: “Era la mia prima Stralivigno, quindi ero molto curiosa del percorso. I miei amici mi avevano raccontato tanti dettagli: il panorama è fantastico. Certo, l’altura un po’ l’ho sentita. Io sono romana ma abito in Versilia, sul mare, mi sono trattenuta qui dopo un viaggio di lavoro. Correre è la mia passione, e quindi sono rimasta qui a gareggiare. Livigno è una splendida città e il percorso è meraviglioso: ci rivedremo nel 2022!”
Ma la Stralivigno non è solo la gara del podio, è la gara dei tanti sportivi che hanno affrontato un tracciato impegnativo ma piacevole, semplici appassionati che spesso frequentano Livigno per piacevoli allenamenti in altura.